“Mia madre Loredana il 16 di maggio è stata ricoverata passata al pronto soccorso, (qui per aggiungere un particolare a parte i tanti dottori giovani infermieri giovani con il quale almeno si dialoga, una OSS che lavora lì che conosco quando gli ho chiesto il cibo mi ha detto, abbiamo questo comando. Ti posso dare il primo o il secondo non tutte e due.

Poi mia madre è stata portata in  medicina al  quarto piano, qui sono cominciate le terapie e anche qui scarsità di personale se non sei tu presente, a dare da mangiare a mia madre rischia il digiuno e non me la prendo con le OSS ci mancherebbe,  sono dentro a una catena di sfruttamento e di mala gestione, dell’intero sistema sanitario anche locale. Poi se ti devono dare un bavaglio quelli di plastica per evitare che quando mangia si sporchi. Un  altro OSS lí al quarto piano mi ha detto, non ce le passano più  il bavaglio, quindi devi portarti a casa dei tovaglioli o altro.

Poi la dottoressa il 25 maggio sabato, ha fatto la dimissioni della mamma mi ha detto la mamma sta meglio adesso torna in struttura con le terapie vedrai che di qui a qualche giorno andrà meglio pur essendo una paziente fragile.

Domenica 26 maggio il giorno dopo vado a trovare mia madre alle 10, ha la bombola di ossigeno i valori sono tutti sballati, brave le infermiere della struttura ad intervenire e poi le stesse chiamano la guardia medica che  dice di portare la mamma immediatamente al pronto soccorso e viene chiamato il 118.

Ricomincia il calvario, poi vado lunedì a parlare in direzione sanitaria,qualcuno ascolta quindi non sta a subire il calvario continuamente in pronto soccorso e martedì pomeriggio la portano in medicina 4.
Ieri 31 maggio la stessa dottoressa della settimana precedente, mi dice “Guardi la mamma si è ripresa” c’è da dire effettivamente che le terapie che gli devono fare prima della dimensione del 25 maggio erano state fatte e questo dimostra la mia considerazione che quella dimensione a dir poco superficiale e accelerata.
Ad oggi 1 giugno siamo ancora da capo la dottoressa che ha preso in carico oggi la mamma, c’è un grande turnover di dottori mi dice non la mando a casa poi il telefono. Sono in attesa chissà? Anche questo turnover così incalzante e con versione diverse di carattere è il terapeutico e diagnostico lasciano come minimo disorientati
Io non ce l’ho coi dottori né con gli infermieri ci mancherebbe Tra l’altro sono tutte nuove generazioni e io stima per le nuove generazioni.
E chissà cosa dirà Carradori o che due anni fà, ho avuto il piacere che mi rispondesse sempre sulla questione in quel caso del pronto soccorso.
Non voglio risposte da lui per quanto garbato sia, forse mi piacerebbe chi dovrebbe essere più prossimo, prendesse almeno una parola.
Mi scuso perché siamo in campagna elettorale quindi meglio tacere oppure rimuovere.
Poi se come dice un vecchio termine vetero marxista, se sei dentro una classe che non si può permettere censo o sta nella sopravvivenza se c’è bisogno e tu non ci sei per darle da mangiare, perché lavori e non ti puoi permettere di non farlo o per fare la notte e non hai soldi arrangiati
Insomma noi vetero di qualcosa Siamo proprio dei poveretti che non capiamo e ci agitiamo in qualsiasi cosa ci capiti, abbiamo anche la condizione di essere vittimistici, poi non importa se quella cosa si chiama madre se ha 89 anni e se sta male.
Certo come mi dicono devi essere capace di distaccarti perché arriva la morte però prima di voler far morire mia madre vorrei che fosse preso in carica proprio per arrivare alla morte in maniera più dignitosa possibile. “
Ivano Mazzani