“Siamo a meno di un mese dalle elezioni europee. Non voglio tornare all’Antica memoria del 1979 quando Ravenna ebbe la più grande percentuale affluenza per le elezioni europee in Italia.

Non vorrei trattare degli antichi fasti.

Succede che l’8 E 9 giugno dobbiamo andare a votare. E siamo sempre punta a capo.
Perché andarci?
Per senso civico e dire che una campagna elettorale così muta era un pezzo che non la vivevo.
Tutta tutta incentrata fra apparati, che poi si candidano nelle liste  senza che si sfiori Il cittadino in carne e ossa.
A proposito di questa, avevo 14 anni, ben 54 anni fa, quando si parlava di evasione fiscale a tanti zero.
Oggi siamo ancora lì. Cambiano i governi, cambiano i pezzi di storia, ma questa condizione molto negativa resta inalterata.
Poi ci si meraviglia se le persone non vanno a votare e soprattutto per sopravvivenza magari eludano un po’ di tasse.
Andate voi da un dentista.
 Di fronte al deserto pubblico e a cifre astronomiche.
 La domanda è sempre la stessa vuoi o non vuoi la ricevuta.
Poi però poi per una visita oculistica novembre 2025.
Vuoi farti vedere gli occhi, hai dei problemi?
Non puoi andare alla Coop, vai da un oculista privato lì non prendi 3 e paghi 2
 Ma paghi tanto e così ti rimane l’ebbrezza di un cittadino che paga le tasse e ancor di più viene tassato per l’ingiustizia di questo paese.
Già, già, gli stipendi sono bassi, ma anche le pensioni, si è alla soglia della povertà per milioni di persone, ma cosa possiamo farci, in fondo questo è il paese in fondo questa è la sua classe dirigente.
È così siamo tutti antifascisti allora questo è sicuro e la magnifica costituzione è sorta sull’antifascismo ed è vero.
 Poi questa costituzione viene sempre chiamata in causa, come il riferimento portante della vita di un paese, però non si attuano politiche che non  discriminano o mettono ai margini milioni dei cittadini e anche in sofferenza  le persone.
 Questa nostra meravigliosa carta resta appunto sulla carta, ed è un’offesa per la sua storia e per noi cittadini che ci incarniamo in essa.
Ecco qua le nostre classi dirigenti.
  Ma si dice c’è un senso civico che dovrebbe essere dentro l’espressione di voto, ma le nostre classi dirigenti sanno della vita delle persone oppure fanno le loro campagne elettorali dentro ai loro circuiti.
Chi è più capace,chi fa più propaganda forse prende i voti.
Tappandomi il naso andrò a votare, MA CHE BRUTTA PENA È DENTRO DI ME SE QUESTA È LA POLITICA CHE DEVE FAR VIVERE MEGLIO LE PERSONE”.
Ivano Mazzani