I comitati Borgo alluvionato (Faenza), Ponte Romano (Faenza), Orto Bertoni (Faenza), Via della Valle – via Chiarini (Faenza), Borgo 2 (Faenza), Bassa Italia (Faenza), Marzeno (Faenza), Castel Bolognese, Vittime del fango (Forlì) e Comitato Alluvionato hanno inviato al Commissario Straordinario Francesco Paolo Figliuolo, al Presidente della Regione E.R. Irene Priolo, al Sindaco di Faenza, Massimo Isola, al Sindaco di Forlì Gian Luca Zattini e, se si ritengono interessati, anche ai candidati alle prossime elezioni regionali dell’Emilia-Romagna, 12 domande legate alla sicurezza del territorio e alla gestione del post-alluvione.
Le 12 domande:
1) Messa in sicurezza del territorio: il 30 marzo 2024 doveva essere presentato il Piano Speciale che doveva prevedere casse di espansione, vasche di laminazione, allagamenti controllati, servitù di allagamento, delocalizzazioni. Poi la scadenza è stata rinviata al 30 giugno. Infine a settembre. Crede che la messa in sicurezza del territorio sia ulteriormente rinviabile?
2) Messa in sicurezza del territorio: nel 2010 la Regione E.R. aveva commissionato e consegnato anche al Comune di Faenza lo studio del prof. A. Brath per individuare casse di espansione a monte di Faenza in grado di ridurre il rischio di esondazione del Lamone e del Marzeno. Perché questo studio non ha trovato attuazione?
3) Lavori di somma urgenza: nel novembre del 2023 erano stati prospettati lavori di somma urgenza da parte di HERA che riguardavano la sistemazione fognaria di tutte le zone alluvionate. Poi nel 2024 la somma urgenza è retrocessa ad urgenza e ad oggi i lavori non risultano realizzati. I sottoservizi, ed in particolare le reti fognarie di Faenza e Forlì, appaiono inadeguate anche per eventi frequenti. Crede che la prevenzione dagli allagamenti sia ulteriormente rinviabile?
4) Protezione Civile: in seguito agli eventi drammatici di maggio 2023, dovevano essere aggiornati i piani di protezione civile ai vari livelli, anche con il coinvolgimento attivo dei cittadini. Doveva essere promossa l’informazione, migliorati i modelli d’intervento e promosse le misure di autoprotezione. È stato fatto qualcosa in questi mesi?
5) Inquilini dimenticati: i cittadini alluvionati che non risiedevano in case di proprietà, cioè gli inquilini, ad oggi non hanno potuto richiedere, e ottenere, alcun contributo. Crede che queste famiglie abbiano diritto a qualche forma di sostegno?
6) Sfinge: soltanto una percentuale inferiore al 1% ha presentato la domanda di rimborso danni su Sfinge ed ottenuto un primo acconto (809 su 86.000 aventi diritto). Ritiene che la procedura di richiesta rimborso danni su Sfinge sia semplice e accessibile a tutti oppure che possa rappresentare una palese violazione delle norme sulla semplificazione amministrativa?
7) Sfinge: i cittadini hanno difficoltà nel trovare periti disponibili alla presentazione della domanda. Si ritiene che gli onorari previsti per tali prestazioni professionali siano congrui?
8) Delocalizzazioni: a fronte di numerose e contraddittorie anticipazioni non è ancora stata emanata la norma “delocalizzazioni”, di particolare interesse, per ora, delle situazioni di frane non sanabili. Non si ritiene che questo ritardo incida sulla possibilità/capacità degli alluvionati e franati che non sono messi nella condizione di avviare specifiche pratiche di intervento?
9) Rimborsi: era stata avanzata una proposta di esentare dalle perizie gli immobili che avevano subìto danni inferiori a 20.000 euro, stabilendo una procedura semplificata. Ritiene che tale proposta sia ancora inaccoglibile?
10) Rimborsi: dopo una gestazione di circa 9 mesi, in data 05/09/2024 è stata emanata la direttiva (Ordinanza n.31 – beni mobili) sul rimborso di € 6.000 per il ripristino dei beni mobili – arredamenti ammalorati dall’alluvione di maggio 2023. Le sembra che i contenuti dell’ordinanza siano chiari e che gli importi previsti siano adeguati alle reali necessità della popolazione alluvionata?
11) Rimborsi: dopo 8 mesi dalla data prevista non ha ancora preso vita il credito di imposta, strumento fondamentale per gli alluvionati e, in particolare, per i meno abbienti, per accedere a finanziamenti altrimenti indisponibili: è evidente che questo fatto condiziona in particolare l’accesso alle procedure periziali. Cosa si intende fare per porre rimedio a questa grave carenza? Quali strumenti di confronto preventivo si metteranno in atto per evitare problemi applicativi a valle del varo del provvedimento?
12) Rimborsi: l’ultima domanda riguarda la reale volontà, o meno, di corrispondere realmente il 100% dei danni subìti, come promesso in tutte le occasioni dai vari politici di turno. C’è la volontà tra le forze che chiederanno il voto alle elezioni Regionali 2024, di sostenere le richieste di rimborso dei beni mobili ad integrazione del minimo previsto dalla norma statale?