“Un nutrito gruppo di capannisti balneari legge con grande emozione le dichiarazioni, apparse sulla stampa, del Maestro Marco Bravura che propone di realizzare un mosaico sul tetto del capanno utilizzato per decenni dalla sua famiglia, in modo che diventi un’opera d’arte e, anche per questo motivo, possa vederne garantita la tutela.
Il Maestro traduce in parole il sentire di generazioni di frequentatori dei capanni, e davvero sembra impossibile che le istituzioni possano restare insensibili ad un appello del genere, che unisce artisti, persone comuni, arte, tradizioni fatte di semplici manufatti ed un passato ricchissimo di una storia che invece si vuole abbattere e cancellare. Ma non solo: il paesaggio dei capanni è entrato nell’immaginario anche di chi non li adopera, basti ricordare il famoso e meraviglioso scatto di Luigi Ghirri, o le tante opere di artisti che li ritraggono, e quindi rappresenta un patrimonio culturale collettivo e condiviso per tutti i cittadini.
E come non ricordare che la prima legge di tutela del paesaggio in Italia fu scritta proprio a Ravenna dal Senatore Rava nel lontano 1905, per salvare la Pineta di Classe, ed il motivo che ne determinò la salvezza fu non tanto la sua importanza ambientale (sia pure grandissima) ma il fatto che essa veniva narrata da illustrissimi artisti, come Dante, Botticelli, Boccaccio, Byron.
Numerosi capannisti domandano quindi al Maestro Bravura – ma anche agli altri mosaicisti ed artisti che lavorano o sono legati alla nostra città – di poter realizzare una sua opera sulle pareti o sui tetti dei loro capanni, che quindi vengono messi da subito a disposizione del Maestro, del suo staff e di tutti gli artisti che lo desiderino. Tradizioni, arte e riflessi d’oro dei nostri mosaici si fondano in questo gesto di consapevolezza e di bellezza, per conservare e proteggere con la luce della cultura e dell’attenzione ciò che ci è stato tramandato.”
Lettera firmata