“Io, sottoscritto Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Ravenna e capogruppo di Lista per Ravenna, notifico il presente esposto in via obbligatoria, quale pubblico ufficiale venuto a conoscenza dei fatti nell’esercizio delle mie funzioni.
L’area pinetata spianata. La Cooperativa Capannisti
In data 23 marzo 2023, esposi al sindaco, con l’interrogazione allegata, corredata da foto dimostrative, le seguenti informazioni: “Lista per Ravenna ha ricevuto martedì scorso copia di una segnalazione civica, trasmessa il giorno prima alla presidente e al direttore dell’Ente Parco del Delta del Po, che documenta, tramite una foto, il brutale disboscamento di un’area pinetata protetta situata a Marina Romea, sul lato sinistro del fiume Lamone, a ridosso dei 126 chalet di legno del Villaggio Capannisti. L’area in questione è di proprietà del Comune di Ravenna. I Carabinieri Forestali l’hanno già sottoposta a sequestro penale, trattandosi, secondo la direttiva Habitat dell’Unione Europea, di una zona speciale di conservazione (ZSC), sito di importanza comunitaria (SIC), in cui sono state applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino degli habitat naturali e delle specie faunistiche designate dalla Commissione Europea. Il reato ipotizzabile, oltre ad eventuali altri minori, è dunque di “Distruzione o deturpamento di bellezze naturali”, punito dall’art. 734 del Codice Penale”.
Consapevole delle indagini giudiziarie in corso, ma nulla essendo finora trapelato circa le responsabilità, dirette o indirette, del fatto, informo codesta Autorità, per quanto eventualmente utile, di essere venuto a conoscenza di un messaggio mail datato 20 febbraio 2023, avente oggetto “info”, che la Cooperativa Capannisti, titolare del Villaggio Capanni confinante con l’area disboscata in questione, ha indirizzato ai propri associati, comprendendovi questa comunicazione: “[…] si informa che è stata eseguita la pulizia esterna dell’area dei capanni fronte pineta, al fine della sicurezza del villaggio da eventuali e possibili incendi boschivi”. Se ne allega la parte d’interesse pubblico.
Sembra accertato che i lavori “di pulizia” da ogni carattere naturalistico della suddetta zona pinetata, per circa 400 metri quadrati, siano avvenuti senza che il Comune di Ravenna abbia concesso alcuna autorizzazione e neppure ne sia stato informato, almeno ufficialmente. Mi ha stupito però enormemente come il Comune stesso abbia approvato, appena il 3 aprile scorso, il “Documento di fattibilità” di “un intervento per zona sosta legata al Parco Marittimo Lidi Nord” (tra Casal Borsetti e Marina di Romea), intestato anche al sindaco e all’assessora ai Lavori pubblici del Comune di Ravenna, destinato ad occupare circa 3.000 metri quadrati di pineta strettamente vicini all’area soggetta a sequestro da codesta Autorità per i fatti di cui sopra, allo scopo di riservarne 700 alla realizzazione di 56 posti auto. Si omette di allegare questo documento perché pesante 20 MB, mantenendolo a disposizione. Si tratta della determinazione n. 674, prot. 0069303. Qui sopra, due foto del luogo.
Sette anni di mancata vigilanza su parcheggio abusivo in area protetta
Appare intuitiva l’analogia tra quest’area, dotata anch’essa di una radura, e quella vicina già rasa al suolo e disboscata, quasi a preveggente “imitazione” di un intervento addirittura progettato e realizzato, nelle intenzioni, dal Comune di Ravenna, con tanto di finanziamento previsto (300 mila euro, compreso un intervento minore e più semplice per 28 posti auto a lato della strada litoranea). Ma l’interesse di codesta Autorità potrebbe estendersi ad altre valutazioni. Il “Documento di fattibilità” è infatti consapevole che la mutilazione della pineta dovrà essere valutata “per la compatibilità ambientale e paesaggistica, con particolare riferimento alla verifica dei vincoli ambientali, storici, archeologici e paesaggistici interferenti”, ma precisa che l’area “è stata valutata idonea alla realizzazione dell’area di sosta in quanto, in maniera impropria, risulta già utilizzata come area a parcheggio”. Significa, in sostanza, legittimare e consolidare, anziché reprimere e correggere, un abuso punito dal codice penale come “Distruzione o deturpamento di bellezze naturali”. Ma come è stato possibile che “in maniera impropria”, in un ambiente naturale protetto di proprietà del Comune di Ravenna, sia sorto e prosperato per sette anni un parcheggio auto senza che il Comune se ne sia mai accorto, se non al momento di farne lui un parcheggio da qualche centinaio di migliaia di euro?
Onore al tecnico che ha scritto, nel “Documento” stesso: “Nel momento del trasferimento della proprietà al Comune di Ravenna la custodia di tutte le aree cedute è stata lasciata all’intestatario del comparto ‘Casalborsetti-Golf” (in seguito alla convenzione stipulata con la proprietà privata titolare del Piano Urbanistico Attuativo dell’impianto di Golf tra Marina Romea e Casal Borsetti, nda). L’uso improprio dell’area (a parcheggio) purtroppo è conseguenza della mancata custodia che dal 2016 ha consentito l’accesso veicolare nella radura”. Ma questo ne ribalta la responsabilità sull’amministrazione comunale, e in primis su chi la governa, che avrebbe dovuto vigilare sul custode della sua proprietà e provvedere di conseguenza coi dovuti interventi e le dovute sanzioni.”