Valorizzare tutta la filiera di produzione della birra a Km 0, dalla parte agricola fino al consumatore. Istituire un registro regionale dei microbirrifici e la realizzazione di un “brand”, una “marca unica” delle birre artigianali emiliano-romagnole. Prosegue in commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini il dibattito sulla proposta di legge a prima firma di Matteo Rancan (Lega) e sottoscritta anche da rappresentanti del Pd, di ER Coraggiosa, Italia-Viva, Fdi, Rete Civica, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Europa Verde e Lista Bonaccini. Nelle scorse settimane la commissione aveva ascoltato anche i rappresentanti delle associazioni di categoria: apprezzamento da Unione birrai, agricoltori, artigiani e cooperatori, dubbi solo dalle associazioni del commercio.
“Questa proposta di legge è frutto del lavoro di un intergruppo che raccoglie rappresentanti di tutti i partiti”, spiega la relatrice del provvedimento Francesca Marchetti (Pd) che ricorda come “abbiamo ascoltato le proposte che sono arrivate dalle associazioni di categoria, ora vogliamo arrivare a un testo che, senza discostarsi troppo dal testo base, tenga conto delle ulteriori riflessioni, in sede locale e nazionale, relative alle richieste arrivate”. “Il testo proposto non crea nessun problema di concorrenza tra birrifici e altri esercizi commerciali”, fa eco Stefano Bargi (Lega) che ricorda come “chi apre un birrificio spesso lo fa collegandolo a una birreria”. “I birrifici hanno come primo compito quello di produrre la birra, possiamo trovare il modo di risolvere i temi sorti durante l’udienza conoscitiva senza snaturare la legge”, spiega Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa).
“La discussione generale sulla legge resta aperta, quando avremo più elementi proseguiremo e vedremo i temi”, spiega la presidente Rontini.