In occasione della “Festa dell’Albero” Legambiente torna ad occuparsi degli alberi di Giuda del piazzale del Pavaglione a Lugo. Una storia che si trascina da anni, in relazione alla ristrutturazione del quadriportico, inaugurata nel 2015 alla presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini. Il progetto iniziale prevedeva la piantumazione di betulle, poi diventati 12 alberi di Giuda, infine ridotti a 9 e ora rimasti in 8.
“La scelta di posizionare gli alberi in “vasi monumentali”, in modo da consentirne la rimozione temporanea per la realizzazione di eventi all’interno del Pavaglione, era subito apparsa discutibile – ha spiegato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “A. Cederna” – la nostra associazione, vari esperti e gli stessi Verdi avevano già rimarcato in passato come quegli quegli alberi costretti in una prigione di metallo difficilmente avrebbero avuto lo spazio per vivere e svilupparsi come dovuto”.
In questi anni gli alberi del Pavaglione più che vivere hanno cercato di sopravvivere e nonostante i vari interventi realizzati per garantirgli più irrigazione possibile, la scorsa estate uno degli alberi, oramai secco, è stato rimosso, mentre gli 8 rimasti sembrano più che altro cercare di sopravvivere. A maggior ragione oggi che il cambiamento climatico già in corso si traduce in ondate di calore estive sempre più marcate.
Sembra la versione botanica di “10 piccoli indiani”, il capolavoro giallo di Agatha Christie, rimarca Legambiente lanciando un appello all’amministrazione comunale: quegli alberi non hanno futuro, si prenda atto che le soluzioni fin qui adottate sono insostenibili e li si trasferisca in piena terra, in un parco, prima che sia troppo tardi.
Gli alberi, soprattutto nei centri abitati, svolgono importanti funzioni ambientali, dall’assorbimento dell’anidride carbonica al consolidamento dei terreni, per non parlare delle funzione di filtro degli inquinanti, prime tra tutti le polveri sottili che nelle ultime settimane sono state spesso ben oltre i limiti, ma questo è probabilmente uno dei pochi casi in cui gli alberi non andavano piantati. Assieme all’azione per salvare gli alberi superstiti, Legambiente chiede perciò all’amministrazione comunale di aumentare sensibilmente la dotazione di verde del centro abitato, applicando pienamente quanto previsto da regolamento del verde dell’Unione laddove si prevedono opportune misure atte a garantire al patrimonio verde la possibilità di cresce e svilupparsi in salute e sicurezza, soprattutto liberando le piante dalla stretta soffocante di vasi, asfalto e cemento, garantendo quindi le dotazioni minime di terreno libero e pavimentazione permeabile attorno alle piante.