“Via alla realizzazione di una pista di circa 27 chilometri sugli argini del fiume Montone. Una pista ciclabile che dalle colline di Castrocaro arriverà a lambire il mare Adriatico all’altezza del Lido di Dante, nel ravennate, correndo lungo la valle del fiume Montone”.
“Un’ottima notizia, l’aspettavamo da 25 anni, da quando nel lontano 1996/97, si inaugurò, mettendo la prima pietra o in questo caso il primo cartello, di quello che a nostro parere sarebbe stato un bellissimo progetto che avrebbe portato i forlivesi ed i ravennati, a vivere dalle sommità arginali, lo scorrere della vita del fiume al suo interno, dell’acqua, della vegetazione, della fauna e della biodiversità che caratterizza un “ corridoio ecologico”- sostiene in particolare Legambiente Ravenna
L’associazione battezzò tale iniziativa “Un Fiume per Amico”, che aveva l’ambizione di collegare percorrendo le sue sommità arginali, due Parchi della nostra Regione: dalle Foreste Casentinesi al Parco del Delta del Po.
I temi della proposta erano proprio la valorizzazione del corso d’acqua e del territorio del bacino con l’individuazione dei fattori ambientali significativi mediante l’organizzazione di un efficace sistema di studio e la messa in atto di misure tese al recupero delle situazioni degradate al fine di renderle ambientalmente compatibili, individuando tutti gli strumenti e le strategie di risanamento onde realizzare percorsi ambientali che si andassero ad unire partendo a valle dalla foce dei Fiumi Uniti, a monte con l’Oasi di Magliano, il Parco Fluviale di Meldola, il Parco Franco Agosto di Forlì.
In quegli anni il sentimento più comune e la cultura predominante, vedeva i nostri fiumi funzionali a garantire in sicurezza il deflusso, in cui scaricare tutti quelli che erano i reflui prodotti dal territorio, di città spesso carenti di depuratori efficienti , da attività economiche ed imprenditoriali, spesso “ disattente”, se non in alcuni casi penalmente perseguibili.
“In questi 25 anni abbiamo continuato a stimolare gli amministratori delle rispettive realtà, ad organizzare pedalate, incontri, convegni, giornate di pulizie degli alvei e della foce dei Fiumi Uniti, richiamando le potenzialità di questo progetto. Continueremo certamente in questa direzione nell’ottica di sottolineare l’importanza dei nostri argini per conoscere e vivere il territorio” – conclude Legambiente