Nel 2019, Ravenna ha superato abbondantemente il limite di 35 sforamenti massimi delle PM 10 totalizzando complessivamente 51 sforamenti alla centralina di via Zalamella e arrivando già a quota 10 sforamenti nei primi giorni del 2020. Una situazione persistente, tanto che ad oggi sono entrate di nuovo in vigore le misure di emergenza.
“Quella dell’emergenza smog è una problematica cronica su cui non è più possibile fare sconti – sottolinea il Circolo Matelda di Legambiente. Servono misure strutturate sia a livello di bacino padano, che di singole città”.
Gli obiettivi definiti dal PAIR2020 sono ormai alle porte, ma i risultati non evidentemente sufficienti ad affrontare la dimensione del problema. Da qui, la necessità di sviluppare soluzioni immediatamente efficaci da parte delle amministrazioni locali.
E’ necessario sviluppare scelte coraggiose nell’ambito della mobilità sostenibile. Scelte su cui le amministrazioni locali possono fare molto sviluppando gli obiettivi dei Piani della Mobilità Sostenibile ad esempio, realizzando nuove infrastrutture ciclabili, ampliando le zone pedonali, le ZTL oppure emanando ordinanze restrittive nella circolazione dei mezzi più inquinanti (diesel euro 4) o finalizzate a limitare il riscaldamento degli ambienti, spesso eccessivo, anche attraverso operazioni di efficientamento energetico.
“A Ravenna potrebbero essere tante le linee di intervento: implementare “zone 30” all’interno della città, limitare l’accessibilità con le auto in prossimità delle scuole durante le entrate e uscite degli studenti, stimolare i negozi a mantenere chiuse le porte dei propri esercizi.”
In particolare, l’associazione vuole portare l’attenzione al parco mezzi attualmente in uso per la raccolta dei rifiuti in centro storico: “ape-car spesso non al passo coi tempi che potrebbero venire piuttosto sostituiti da un ammodernamento del parco mezzi valutando l’elettrico, a carico del gestore rifiuti.”
Inoltre, l’associazione ritiene fondamentale limitare la circolazione e l’ingresso delle auto in centro storico:
“Un’operazione realizzabile rinunciando all’ampliamento di alcuni parcheggi in centro, come ad esempio l’ampliamento in previsione del parcheggio di via Renato Serra e parallelamente favorendo il collegamento coi parcheggi scambiatori anche attraverso la promozione di misure tariffarie agevolate.” – conclude