Legambiente e la Rete rifiuti Zero chiedono ai candidati sindaco e alle forze politiche di pronunciarsi sulla raccolta porta a porta e sulla tariffazione puntuale in cui si pagano i rifiuti effettivamente prodotti
Gestione dei rifiuti: a quando la messa in pratica del principio “chi inquina paga?” Se lo chiedono il circolo Legambiente “A. Cederna” e la Rete Rifiuti Zero dopo le partecipate assemblee pubbliche per illustrare i “nuovi sistemi” di raccolta nel territorio della “Bassa Romagna” e soprattutto lo chiedono ai candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative che vedranno il rinnovo di 8 consigli comunali su 9.
Le novità fin qui annunciate si limitano infatti alla riproposizione dei classici cassonetti stradali, ora raggruppati in “isole ecologiche di base”, rimandando alla prossima volta la realizzazione di un sistema di raccolta porta a porta in cui ognuno paga per i rifiuti realmente prodotti. Affrontare la gestione dei rifiuti come questione ambientale non è però più un’opzione, ma un obbligo, reso pressante dal fatto che il cambiamento climatico e lo sperpero delle risorse molto al di sopra delle possibilità di rigenerazione del pianeta sono oggi una certezza conclamata.
Come dimostrano i dati statistici dei comuni della nostra regione, i migliori risultati in quantità e qualità sono raggiunti dai comuni porta a porta integrale con tariffa puntuale.
“Nel Carpigiano i rifiuti indifferenziati da smaltire, dai 250 iniziali sono ormai sotto i 60 kg per abitante contro il doppio dei comuni a calotta – ha dichiarato Natale Belosi, coordinatore della Rete Rifiuti Zero – mentre le impurità e quindi gli scarti delle frazioni differenziate nella calotta sono almeno 3 volte rispetto al porta a porta. Risultato: nella calotta lo spreco di risorse da bruciare o interrare si moltiplica. Alea, la nuova società pubblica Forlivese, dopo i prevedibili e inevitabili mesi di caos nel momento della trasformazione del sistema di raccolta, presenta ora dati tendenziali come quelli del Carpigiano, con un’ottima qualità e, ora, con un territorio pulito e libero da cassonetti, il tutto con un calo dei costi dell’8,7%”.
“La situazione richiede che si affrontino le criticità e i costi del sistema, che ricadono sui cittadini e le imprese. È necessaria una partecipazione attiva e puntuale dei cittadini alla gestione, basata sul principio “chi inquina paga” – ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “A. Cederna” – l’obiettivo prioritario deve essere infatti la riduzione dei rifiuti prodotti, che si potrebbe raggiungere penalizzando l’eccesso di imballaggi, ma anche responsabilizzando le imprese produttrici e distributrici”.
Tra le misure possibili ci può essere la vendita di bevande in contenitori da restituire su cauzione, come si faceva fino a pochi anni fa. La stessa raccolta differenziata dovrebbe essere finalizzata al riciclaggio tramite “conferimento premiato nelle isole ecologiche” e contestualmente estendere, ovunque possibile, la raccolta “porta a porta” in modo da giungere al superamento dei cassonetti stradali e contrastare così efficacemente gli “abusi” quotidiani .
Cosa hanno dunque intenzione di fare i comuni della Bassa Romagna, dopo le elezioni del prossimo 26 Maggio? La Rete Rifiuti Zero Emilia-Romagna e Legambiente chiedono a tutti i candidati Sindaco e a tutte le forze politiche di pronunciarsi su questo: confermare la scelta della raccolta porta a porta con tariffa puntuale su tutto il territorio, meglio se implementata su tutte le frazioni, da attuarsi entro i tempi stabiliti per legge. La non risposta è considerata risposta negativa. Le risposte dei candidati sindaco e delle liste verranno rese note in tempi utili prima delle elezioni amministrative e si invita fin da ora a non votare quei candidati e quelle liste che non avranno aderito esplicitamente a quanto chiesto.