Ravenna ancora al centro del dibattito nazionale sull’energia. E’ recente la notizia da parte del governo Draghi che non ritiene prioritario avviare nuove attività estrattive contrariamente a quanto sostenuto di recente dal sindaco Michele de Pascale e dal consigliere regionale PD Gianni Bessi, ma che sarà invece importante accelerare sulle rinnovabili.
“Le recenti e pericolose affermazioni del mondo estrattivista locale e della politica di maggioranza sono state quindi smentite dal governo nazionale, che seppur non escludendo un aumento di attività estrattive dai giacimenti esistenti esclude però, al momento, la possibilità di nuove attività”- commenta Legambiente.
In un contesto locale in cui l’obiettivo pareva solo quello di triplicare la produzione di gas nazionale sembrano lontani gli spazi dedicati alla necessità di ridurre le emissioni climalteranti e di riformare il nostro sistema energetico verso le rinnovabili.
Soprattutto in assenza di una risposta da parte della politica di governo locale, che non sembra voglia più impegnarsi in questo senso, ma in cui le rinnovabili sono rappresentate solo un cavallo di battaglia per la campagna elettorale.
“L’indipendenza energetica poteva essere raggiunta già tempo fa e con le energie rinnovabili. Infatti, se avessimo mantenuto un trend di sviluppo delle rinnovabili (eolico e fotovoltaico) paragonabile a quello degli anni 2010-2013 ad oggi ci troveremo a dover importare il 70% in meno di gas nazionale dalla Russia” (vedi QUI).
“Ora si richiama alla necessità di nuove estrazioni di gas dovute ad una condizione di emergenza energetica che poteva essere evitata e contemporaneamente non si fa nulla per un determinante cambio di passo.”
“Domani torneremo nuovamente in piazza per rimarcare quella che dovrebbe essere una giusta strategia nazionale.” – conclude.