Le Cooperative Agricole Braccianti lanciano un grido d’allarme sui pesanti danni che hanno registrato quest’anno sulle produzioni di girasole, e in particolare in quelle da seme, produzione pregiata in cui sono specializzate. Nei 672 ettari (480 da seme) delle 7 CAB dedicati al girasole da produzione integrata e biologica, arrivano fino al 50% i danni subiti a causa di colombacci, tortore e piccioni, il cui proliferare è evidentemente fuori controllo.
Purtroppo le misure di prevenzione e dissuasione disponibili e proposte dagli enti pubblici sono largamente insufficienti, oltre a rappresentare un costo incomprensibile per l’agricoltore in termini di denaro, tempo e burocrazia. Conseguentemente il riconoscimento dei danni da parte degli enti pubblici è comunque drammaticamente insufficiente.
In casi come questi, nelle aree particolarmente colpite, come la fascia confinante col litorale adriatico, occorrono deleghe per l’apertura della caccia con giorni programmati nei periodi opportuni e azioni di controllo.
Nonostante gli innumerevoli appelli del mondo agricolo di questi ultimi anni, i problemi da crescita fuori controllo di alcune specie animali stanno continuando ad aumentare, mentre si faticano a trovare le politiche pubbliche di contenimento.
Richiamiamo, ancora una volta, tutti gli enti locali, a partire dalla Regione Emilia-Romagna, e lo Stato a rafforzare con decisione le politiche per il controllo della fauna selvatica, la difesa delle produzioni agricole e del territorio.