“La CMC con il suo grande patrimonio di professionalità, di capacità produttiva e industriale, rappresenta una risorsa per Ravenna e per l’Italia che non può andare dispersa!”: lo affermano Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, e Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna che lunedì 18 luglio alle ore 10 saranno in piazza del Popolo a Ravenna dove è stata convocata dai soci e dal Cda della cooperativa la prima di una serie di manifestazioni per chiedere al Prefetto Castrese de Rosa, in qualità di rappresentante del Governo, e al Sindaco Michele de Pascale il massimo impegno per arrivare a una proposta concreta e fattibile.
“Crea grande preoccupazione tra i soci, i lavoratori e le imprese dell’indotto lo stallo nel lavoro avviato da mesi, col diretto supporto dei Ministeri competenti e di Invitalia, per risolvere la crisi attraverso l’individuazione di un partner industriale forte col supporto finanziario di capitale pubblico – ricordano Monti e Mazzotti –. Al tavolo convocato per il 20 luglio dal MISE la CMC ribadirà con forza la necessità di trovare nel giro di pochi giorni una soluzione, ancora possibile, per i 3.800 lavoratori e le 15.000 imprese piccole e medie dell’indotto”.
Lasciare andare CMC alla deriva, oltre agli insopportabili costi sociali che comporterebbe, costerebbe all’erario molto di più di un intervento diretto, basti pensare ai tanti lavori che CMC sta svolgendo in Italia e, in particolare, in Sicilia, che si bloccherebbero e richiederebbero ulteriore finanza per ripartire.
Legacoop Romagna e Legacoop Emilia Romagna confidano nell’impegno fattivo e solidale in questa battaglia delle OOSS e delle Istituzioni, a cominciare da Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna che sono sempre state vicine alla cooperativa in questi 4 anni difficili dall’avvio della procedura concordataria.
“Chiediamo – concludono Monti e Mazzotti – al Governo di fare per CMC quello che è stato fatto per altre grandi imprese del settore colpite negli anni scorsi da gravissime crisi aziendali. Il Governo deve procedere a una operazione di salvataggio dell’impresa, garantendo i partner industriali che saranno nella partita sulla tenuta finanziaria ed economica dell’operazione”.