“Il 3 luglio 2023 l’Ente Parco “Delta del Po” ha rilasciato una delibera in cui si stipula una convenzione con un’associazione venatoria del territorio, della durata di due anni, per la gestione idraulica degli habitat delle Valli di Comacchio. Nello specifico, si affida alla collaborazione volontaria l’apertura e la chiusura delle chiaviche Foce e Bellocchio. Benché come associazione siamo favorevoli ad una gestione dal basso e co-partecipata del territorio, la decisione ci ha lasciati perplessi per vari motivi – facciamo il punto.

Le alluvioni di maggio hanno ancora una volta evidenziato le criticità idrauliche del bacino padano, e la necessità, oltre che di interventi strutturali per far fronte al cambiamento climatico in atto, di una gestione attenta e specializzata di tutto il reticolo delle acque del nostro territorio.

Stupisce quindi la decisione dell’Ente Parco di dare in gestione a volontari le chiaviche Foce e Bellocchio e lascia molto amareggiati anche la motivazione della convenzione, ossia l’impossibilità di sostenere i costi di personale tecnico per la gestione ordinaria: se si tratta di un deficit di budget, di certo non può una collaborazione volontaria a sopperire alle mancanze strutturali di fondi e risorse per la gestione dell’area protetta. Su questo punto, insistiamo che la Regione Emilia-Romagna prenda atto di questa carenza e che, all’interno di un piano di prevenzione del rischio idraulico, potenzi il sistema di controllo e gestione, tecnico e specializzato, in particolare in territori così fragili.

Per quanto, come ribadito, siamo favorevoli a collaborazioni su base volontaria, riteniamo irresponsabile affidare un aspetto così critico della sicurezza del territorio e degli habitat a personale non tecnico. Per di più nel testo della Delibera l’Ente affida all’Associazione, per citarne le esatte parole, “ogni responsabilità per danni a cose e/o persone comunque prodotti o derivanti dallo svolgimento delle attività effettuate dall’Associazione di propria iniziativa.”.

Inoltre, dal testo della delibera e dalle seguenti dichiarazioni del presidente non è chiaro l’effettivo ruolo del personale volontario nelle operazioni ordinarie e straordinarie del regime idrico: sebbene nel testo della delibera si fa menzione ad un “calendario operativo” che stabilisce le attività dell’Associazione, in una seguente dichiarazione alla stampa locale la Presidente Aida Morelli fa riferimento ad un utilizzo dei volontari per “effettuare manovre idrauliche urgenti e non ordinarie”. Chiediamo dunque all’Ente Parco di chiarire questa contraddizione: il personale volontario verrà impiegato con modalità e tempi prestabiliti, oppure verrà impiegato in caso di urgenze? E soprattutto, nel caso di urgenze come quella di maggio, saranno in caso solo i volontari ad effettuare le manovre sulle due chiaviche in gestione, o dovranno essere affiancati da personale tecnico? Invece per altre chiaviche del territorio, si utilizzerà sempre personale volontario oppure continueranno ad essere gestite da personale tecnico?

In ultima istanza, ci teniamo a rispondere alle critiche mosse dalla Presidente dell’Ente Parco alla nostra associazione, diffuse per mezzo stampa, in cui si parla una collaborazione attiva dell’Ente con le nostre Guardie Ecologiche Volontarie. In primo luogo, la collaborazione non è mai stata messa in atto con il raggruppamento di Comacchio”.