“La Regione dica chi “sosterrà economicamente la realizzazione del progetto dei due parchi eolici nei pressi di Ravenna e con quali risorse”.
E’ una delle domande poste dalla Lega in un’interrogazione alla giunta sul progetto Agnes (dal nome della società di scopo) per la costruzione di un centro di produzione e stoccaggio di energia da fonti rinnovabili con tre anime: eolico e fotovoltaico in mare, idrogeno a terra. Il Carroccio, inoltre, vuole sapere se la Regione “sia a conoscenza dei reali benefici della loro realizzazione e se non li ritenga troppo marginali rispetto all’impatto ambientale ed economico che rischiano di causare, in particolare rispetto ai danni alle attività di pesca”.
Il progetto di Agnes prevede, nell’offshore ravennate, due parchi eolici (Romagna 1 e Romagna 2) a oltre 12 miglia dalla costa, per 600 MW complessivi, a cui si aggiungeranno 100 MW tramite un impianto solare galleggiante. Parte dell’energia rinnovabile prodotta verrà immessa direttamente in rete, mentre una quota sarà utilizzata per alimentare oltre 60 MW di produzione di elettrolisi, con impianti a terra, in un’area del porto di Ravenna, in grado di produrre fino a 8.000 tonnellate di idrogeno verde all’anno. “L’investimento complessivo – si legge nell’interrogazione – è di quasi due miliardi di euro ma al momento della presentazione della domanda per l’avvio della VIA la srl Agnes presentava un capitale sociale di poco più di 10.000 euro, ponendo seri dubbi sulla capacità realizzativa del progetto”. Alla società si è aggiunta un’azienda danese, in attesa degli incentivi del Decreto europeo Fer 2. IL testo spiega come saranno gli impianti: “Stando a quanto riportato sulla stampa, al largo della costa ci saranno 75 turbine eoliche con un diametro di 260 metri, montate su torri alte 150 metri e diametro di 10 e delle isole galleggianti artificiali alte tre metri per un’estensione di circa 65 ettari coperti da pannelli fotovoltaici. A terra a ridosso di via Trieste una centrale di produzione di idrogeno. Gli aerogeneratori (le cosiddette pale) avranno 8 MW di potenza ognuno e saranno installati in due aree denominate Romagna 1 e Romagna 2: 25 in corrispondenza di Punta Marina e 50 in corrispondenza di Porto Corsini. La più vicina a terra è a circa 23 km”.
I comitati dei cittadini contro il progetto hanno ricordato che l’impianto a terra nell’area portuale tra gli usi ammessi non prevede le stazioni elettriche o impianti di accumulo. Le imprese ittiche, che con oltre 2.300 imprese nella pesca e acquacoltura hanno più di 3.000 occupati e addetti oltre all’indotto, hanno scritto al ministero dell’Ambiente chiedendo che le pale siano distanziate per consentire il passaggio delle imbarcazioni e le attività di pesca. Legacoop inoltre afferma che ci sarà un impatto sulla fauna ittica. “Per quanto riguarda le coperture assicurative, visti i rincari che i pescatori dovranno affrontare, viene chiesto un contributo ad hoc per chi dovrà operare all’interno dei parchi eolici” afferma l’interrogazione.
Rispetto a quanto emerso nella Commissione Bilancio della Regione Emilia-Romagna, conclude l’atto ispettivo, durante la discussione è stato detto: “Relazione per la Sessione europea …” (audizione dell’Ing. Raimondi), l’impatto dei due parchi eolici vicino a Ravenna produrrebbe per l’intera Emilia-Romagna un aumento del solo 1,6% sul consumo finale lordo di energie rinnovabili”.”