I consiglieri della Lega nel consiglio comunale di Cervia hanno presentato un ordine del giorno chiedendo al sindaco e alla giunta di contrastare la direttiva direttiva dell’Unione Europea sull’obbligo di prestazione energetica E entro il 2030 per tutti gli immobili residenziali.
Ecco il testo completo del ordine del giorno :
“ODG – Contrasto alla direttiva dell’Unione Europea sull’obbligo di prestazione energetica E entro il 2030 per tutti gli immobili residenziali.
Premesso che
– il nostro Paese è caratterizzato da una rete di antichi borghi e di località di piccola e media grandezza costellati di immobili di varie epoche storiche, molti dei quali adibiti ad abitazione principale o seconda casa oppure trasformati in sede di istituzioni, enti, associazioni, ecc;
– il patrimonio edilizio italiano, secondo uno studio condotto dal ministero delle Finanze e dall’ Agenzia delle Entrate, si compone di oltre 57 milioni di unità immobiliari, di cui almeno 19,5 milioni sono abitazioni principali;
– la maggior parte degli immobili italiani ha una classe energetica di riferimento tra G e F;
– l’avanzamento di classe energetica richiede, di solito, un taglio dei consumi pari al 25% circa, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, caldaie a condensazione, pannelli solari. Interventi, opere di ristrutturazione e ammodernamento che necessitano, quindi, di ingenti investimenti economici per il raggiungimento dei minimi previsti dalla citata direttiva;
– il nostro paese ha visto crescere il proprio tessuto urbano tra gli anni ‘60 e ’80 dello scorso secolo, con una netta diminuzione delle costruzioni nei decenni successivi. Molte strutture sono quindi precedenti alle normative sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica, oppure sono state edificate in zone che solo successivamente sono divenute aree protette e sottoposte a vincolo; premesso inoltre che
– pare evidente, di conseguenza, che la direttiva in oggetto risulterebbe di impossibile applicazione sui nostri territori;
Considerato che
– la burocrazia europea torna nuovamente a colpire il tessuto economico e patrimoniale italiano, in questo caso inalberando il vessillo di una supposta transizione ecologica;
– dopo anni di silenzio, la Commissione Europea, recuperando una proposta del 2021, intende porre al vaglio del Parlamento l’ennesimo obbrobrio giuridico;
– con il controverso obiettivo di ridurre l’impatto ambientale degli edifici, la UE intende fissare l’obbligo per tutti gli immobili residenziali di raggiungere una determinata classe energetica entro il 2030;
– il testo della direttiva, al momento ancora in fase di trattativa, prevede che entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E;
– successivamente, dopo altri tre anni, nel 2033, dovranno arrivare alla classe D ed essere a emissione zero nel periodo compreso tra il 2040 e il 2050;
– la richiesta della UE comporterà, dunque, l’obbligo per gli Stati membri di ristrutturazione del patrimonio edilizio; in caso contrario potrebbero essere applicate sanzioni ai singoli Stati;
– una delle proposte iniziali prevedeva, addirittura, che fosse impedita la vendita o l’affitto dell’immobile nel caso in cui non fosse risultato a norma per quanto concerne l’efficienza energetica, ipotesi che fortunatamente sembra per ora tramontata;
– in ogni caso, gli immobili che non verranno ristrutturati perderanno di valore, dato che si prefigura come una stangata per i risparmi degli italiani, sia che affrontino le spese di ristrutturazione, sia che rinuncino per l’onerosità dei costi;
– con queste imposizioni Bruxelles dimostra ancora una volta di non conoscere le diversità che caratterizzano gli Stati membri e, più nel dettaglio, le particolarità del patrimonio immobiliare italiano che si differenzia anche in base alle fasce climatiche da nord a sud della penisola;
– si tratta di un quadro edilizio molto particolare di cui le istituzioni europee non possono non tenere conto;
– risulta evidente, infatti, che, differentemente da altri paesi, l’Italia possiede un patrimonio edilizio storico che non può essere adeguato di colpo a standard imposti dalle pressanti richieste di un ambientalismo settario e ideologico;
– obbligare dall’alto e in maniera indistinta l’efficientamento energetico significa gravare i cittadini di un ingiustificato esborso economico che si sommerebbe al già complesso periodo di crisi economica attuale; ritenuto che:
– il modello di ambientalismo e di contrasto alle emissioni assunto dalla UE non si adatta alla realtà e alle concrete esigenze dei cittadini;
– la direttiva proposta evidenzia nuovamente come certe iniziative UE siano determinate dal perseguimento degli interessi di alcuni Stati membri a discapito di altri;
– l’approvazione di una simile direttiva avrebbe il solo effetto di produrre una svalutazione del patrimonio edilizio italiano impoverendo i cittadini e colpendo duramente i risparmi delle famiglie;
– gli italiani propendono storicamente a investire nel ‘mattone’ e non a caso è uno dei Paesi con il più alto numero di proprietari di abitazioni; valutato quindi che
– la direttiva proposta dall’Unione Europea si esplicita come un evidente attacco all’economia e al patrimonio edilizio italiani e, pertanto, dovrà essere oggetto della più dura opposizione;
Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi presso il Governo al fine di contrastare la presentazione e l’approvazione della direttiva sopradescritta, evidenziando in modo netto il proprio motivato dissenso ai suoi contenuti.”
Lega Cervia – Enea Puntiroli, Daniela Monti, Stefano Versari