Il primo appuntamento “russiano” di Ravenna Festival 2022, sabato 25 giugno alle 21.30 a Palazzo San Giacomo, è dedicato agli appassionati del genere rap, mentre il secondo, domenica 26 giugno sempre alle 21.30 e sempre nella stessa bellissima cornice del Palazzo, è un omaggio alla musica Irlandese.

La notte del rap

Claver Gold #symphonic 

Orchestra Arcangelo Corelli

direzione e arrangiamenti musicali Carmelo Emanuele Patti

Narrazione in presa diretta, una poetica urbana che passa dai sentimenti e dallo sguardo più intimo al sentire generazionale: l’hip hop di Claver Gold è un sofisticato intreccio di rime, in bilico tra passione, improvvisazione (il freestyle della migliore tradizione) e rigore compositivo. Dopo l’affermazione sulla scena rap italiana con una formazione “di strada” e tanti dischi indipendenti, arriva il confronto con l’opera del Sommo Poeta, un Infernum affrontato con l’amico e collega Murubutu.

E arriva il grande pubblico, conquistato dai suoi incastri poetici, dove la quotidianità, come sempre fonte prima di ispirazione dell’hip hop, si mescola a evocazioni di fiaba nordica, quella più oscura e inquieta, che qui si colora delle tinte piene e degli impasti imprevedibili degli strumenti d’orchestra, i classici archi, ottoni e legni. 

Evento in streaming esclusivamente il 25 giugno, ore 21.30 su ravennafestival.live

La notte irlandese 

Martin Hayes Trio

Martin Hayes violino

Conal O’ Kane chitarra

Brian Donnellan bouzouki e concertina 

Tola Custy, Tom Stearn & Birkin Tree

Tola Custy violino

Tom Stearn voce, chitarra, banjo 

Laura Torterolo voce, chitarra

Fabio Rinaudo uilleann pipes, whistles

Michel Balatti flauto traverso irlandese

Luca Rapazzini violino

Claudio De Angeli chitarra, bouzouki 

Martin Hayes non è solo un grande violinista, ma un po’ anche la coscienza critica dell’Irish folk revival degli ultimi quarant’anni. Uomo quieto e figlio d’arte, ha saputo traghettare l’idioma musicale della contea di Clare in un’America irreversibilmente urbanizzata. Consapevole di cosa significhi maneggiare musiche nate nel ventre popolare di un mondo remoto, Hayes ha frequentato il rock quanto bastava per trarne umori contemporanei, per poi sviscerare la duttilità del folk celtico alla luce di conquiste compositive che vanno dal minimalismo di Steve Reich alla “Third Stream” del jazz. Finendo per prediligere la profondità allo sfoggio virtuosistico. Con lui sul palco i Birkin Tree, autorevoli esponenti italiani dell’Irish folk che proprio quest’anno celebrano il quarantennale dell’attività. 

Evento in streaming dal 26 giugno, ore 21.30 su ravennafestival.live

Coloro che sono in possesso dei biglietti dei concerti russiani del Ravenna Festival, potranno acquistare anche i biglietti della mostra attualmente a Palazzo “Alla Natura. L’azione artistica come ultimo rito magico e salvifico” a tariffa ridotta (5 euro).