Le scuole di musica hanno scritto una lettera al Presidente Bonaccini e hanno indetto una petizione per la riapertura delle attività, passate online dopo le ultime disposizioni della Regione Emilia-Romagna: “La scelta della Regione di richiedere la modalità online per tutte le attività musicale mette in grossissima difficoltà, non considerando minimamente la professionalità e l’impegno alacre con cui hanno lavorato in questi mesi di riapertura per la sicurezza dei dipendenti, collaboratori e allievi”.

Il numero delle scuole aderenti alla richiesta di riapertura è di 65 strutture ma sta aumentando di ora in ora, e la lettera è diventata anche una petizione a cui tutti possono aderire

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Siamo consapevoli della difficoltà da parte vostra nel comprendere con chiarezza gli aspetti tecnici legati al fare musica, e riteniamo che sia il caso di fare sentire le nostre voci non singolarmente ma uniti, per rimarcare la professionalità e la serietà di tutti noi: siamo convinti di poter dare un importante contributo alle nostre comunità, alla nostra Regione attraverso lo svolgimento del nostro lavoro.

Per questo, a seguito dell’emanazione del DPCM del 3 Novembre, dell’ordinanza regionale n. 216 del 12 novembre e dell’ordinanza del 13 novembre 2020 firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che dal 15 novembre conferisce le restrizioni di ZONA ARANCIONE alla Regione Emilia Romagna in cui viviamo ed operiamo,

in quanto scuole di musica riconosciute che hanno applicato alla lettera i protocolli Anti Covid investendo risorse economiche importanti per:

1) per consulenti della sicurezza,

2) elaborazione di DVR e protocolli anti covid esaustivi e sicuri,

3) rendere i locali perfettamente a norma, mantenendo il distanziamento e riducendo i gruppi

4) acquistare presidi e attivare modalità di erogazione dei servizi alla persona rispondenti a quanto richiesto,

5) ove necessario, fornire le aule di appositi plexiglass trasparenti per dividere con barriera nelle lezioni strumentali il maestro dall’allievo.

Ci viene chiesto un ulteriore sacrificio a nostro avviso immotivato e senza evidenti basi oggettive.

La scelta della Regione di richiedere la modalità online per tutte le nostre attività – peraltro comunicata attraverso la pagina della Faq venerdì sera, 13 novembre – ci mette in grossissima difficoltà, non considerando minimamente la nostra professionalità e l’impegno alacre con cui abbiamo lavorato in questi mesi di riapertura per la sicurezza dei nostri dipendenti, collaboratori e allievi.

Riteniamo inammissibile la richiesta di togliere la modalità in presenza dei nostri corsi, in toto visto che La formazione musicale accademica e quella scolastica riconosciuta (Licei Musicali e scuole ad indirizzo musicale) operano in totale sicurezza effettuando le lezioni di strumento in presenza. Inoltre per la fascia di età 0-6 (età prescolare) la didattica a distanza è estremamente inefficace, ed è contraddittorio che vadano a nidi e scuole dell’infanzia al mattino e non alla scuola di musica al pomeriggio (dove le distanze sono sicuramente più controllabili!).

Bisogna considerare anche che il tipo di frequenza delle nostre scuole di musica non crea assembramenti sui mezzi pubblici. Inoltre quasi tutti i nostri utenti provengono dal Comune in cui è ubicata la scuola, di fatto uno spostamento del tutto compatibile con la zona arancione.

Siamo inoltre a conoscenza del fatto che la Prefettura di Monza, zona rossa, ha espressamente confermato la prosecuzione delle lezioni in presenza nelle Scuole di musica assimilabili alle nostre, con autorizzazione da noi documentabile. E che nelle zone arancioni non vi era il divieto di effettuare le attività didattiche in presenza all’interno delle scuole di musica.

Chiediamo pertanto l’immediata riapertura delle nostre scuole per i corsi che non possono essere erogati online poiché verrebbero snaturati, ovvero quelli di pratica strumentale, di musicoterapia, di quelli destinati ai ragazzi e ai bambini, per i quali il DPCM recita “è consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida…”, e di quelli per piccoli gruppi in ampi spazi che garantiscano abbondantemente il distanziamento previsto e con tutti i protocolli di sicurezza.

Potremmo invece erogare on line i corsi collettivi teorici di solfeggio, armonia, storia della musica e trasformare in lezioni teoriche o sospendere momentaneamente i corsi collettivi, di orchestra, insieme fiati ed ensemble vocali.

Le scuole assicurano il rispetto di protocolli mirati al contenimento del contagio da Covid 19 delle quali le nostre scuole si sono dotate, ad esempio con la contingentazione degli ingressi, evitando assembramenti, registrando e misurando la temperatura ad ogni persona che accede alle nostre scuole. Garantiamo l’utilizzo di aule adeguatamente spaziose ed areate, il mantenimento della distanza di sicurezza tra docente ed allievo, l’utilizzo di DPI quali faceshield e pannelli in plexiglass, la sanificazione dei locali e degli strumenti e attrezzature di utilizzo comune al termine di ogni singola lezione, oltre naturalmente all’obbligo di utilizzare la mascherina sempre.

Le nostre attività educative e formative si sono dimostrate essenziali per la crescita sana e l’equilibrio psico-fisico dei bambini e ragazzi e tutt’oggi sono considerate, a detta loro e dei genitori, delle oasi di pace e “cura” che danno gioia, fiducia e sicurezza in un momenti di grave crisi sociale. Per i ragazzi continuare a frequentare le nostre scuole in sicurezza è un’ ottima alternativa al ritrovarsi con i compagni in luoghi meno sicuri, per cercare comunque la compagnia o chiudersi in sé stessi di fronte ai monitor.

La musica – soprattutto nella fascia dei più deboli che, ricordiamo, frequentano in presenza le scuole dell’obbligo – permette di rafforzare il proprio senso di sicurezza e di conoscenza di sé, fondamentale per la crescita del bambino soprattutto in questi mesi di grande difficoltà.

Aggiungiamo che nei protocolli anti covid elaborati per l’apertura di fine maggio, era già presente la modalità online/a distanza nel caso di anche lievi disturbi di salute (raffreddore, mal di testa, febbre, ecc.) per cui non riteniamo di dover modificare la nostra modalità di erogazione del servizio2.