I sindacati chiedono a gran voce la regolarizzazione degli operatori assunti a tempo determinato durante la fase critica della pandemia di coronavirus. La richiesta è rivolta al nuovo direttore dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, che in questi giorni ha preso il posto di Marcello Tonini alla guida dell’ente. Carradori era stato già in passato alla guida dell’azienda ravennate, poi era stato trasferito in Regione con l’arrivo dell’Ausl Unica e dal 2015 era direttore dell’azienda ospedaliera di Ferrara.
Uno degli obiettivi di mandato definiti da Carradori, d’altronde, è il consolidamento e lo sviluppo della sanità romagnola in tutti i territori e in particolare delle cure di prossimità. Obiettivi da raggiungere nel tempo, ma per i quali i sindacati chiedono fin da subito un passo importante per riempire un vuoto. Il primo vuoto, secondo i sindacati, è il divario che in questi anni si è creato fra sanità ospedaliera e sanità territoriale, soprattutto nei territori periferici, come oggi testimoniano gli appelli lanciati da tante piccole località, l’ultimo Voltana, che si trovano sguarniti dei presidi ambulatoriali.