Una delegazione di UPI ha incontrato a Palazzo Chigi, insieme al sottosegretario Achille Variati, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per fare il punto della situazione sui nodi da sciogliere per il rilancio delle Province. Sono tre le principali richieste avanzate al Governo, che vanno dall’urgenza di rivedere la legge 56/14 e il Testo Unico degli Enti Locali, il rilancio degli investimenti attraverso un piano delle piccole opere delle Province e la necessità di avere stabilità di bilancio come presupposto a pianificare e investire per lo sviluppo locale.
Il Governo ha concluso l’incontro con «l’impegno a risolvere in tempi celeri il nodo delle Province, che da anni rende molto difficoltosa la vita di questi enti, con gravi ripercussioni su fondamentali servizi ai cittadini, come le strade provinciali e le scuole superiori. E la proposta di una collaborazione istituzionale più forte tra lo Stato e i suoi territori, nell’ottica di una rinnovata alleanza per lo sviluppo del Paese».
Per il Presidente di UPI Emilia-Romagna Gian Domenico Tomei «questo incontro è servito a ribadire l’urgenza di una riforma organica delle Province, necessaria per poter dare futuro ad un Ente che, dalla Legge Delrio del 2014, vive nell’incertezza. La Delrio era nata come legge-ponte verso l’eliminazione delle Province che poi, invece, il referendum Costituzionale ha mantenuto. Oggi serve prospettiva e le parole del Presidente Conte ci fanno ben sperare. Il 96% dei Comuni dell’Emilia-Romagna ha sottoscritto un Ordine del Giorno nel quale si chiedono proprio queste riforme e questo ci deve far riflettere su quanto sia urgente, da parte dei territori, di avere delle Province forti e strutturate».
Le Province hanno proposto un Piano delle Opere, che consentirebbe tra il 2020 e il 2021 l’apertura di più di 3.200 cantieri per un fabbisogno di quasi 4 miliardi nelle infrastrutture e nell’edilizia scolastica.
Per Tomei «è tempo di agire, istituendo un tavolo tecnico-politico che possa risolvere in tempi rapidi tutte le questioni poste. Come UPI Emilia-Romagna faremo la nostra parte, senza sottrarci al confronto e offrendo tutto il contributo necessario».