Una pluralità di voci per dare voce a chi la voce non l’ha più: sono le vittime di femminicidio a parlare in “Ferite a morte”, il libro-spettacolo di Serena Dandini che racconta con amara ironia le storie delle donne uccise dai propri mariti, compagni, ex.
Il reading verrà riproposto a Faenza domenica 21 ottobre alle ore 17.30 presso il Teatro della Chiesa di Santa Maria Maddalena (Piazza Bologna, 8) dove le volontarie dell’Associazione Sos Donna e le attrici della Compagnia delle Feste si esibiranno nel re-make di “Le loro voci” lo spettacolo con i brani di “Ferite a morte”. Cinque donne impegnate sul palco per raccontare undici storie di altre donne come loro, inascoltate e morte per mano di un uomo.
“Abbiamo scelto i brani – raccontano attrici e volontarie – che a nostro parere meglio raccontavano le situazioni potenzialmente “vicine” al nostro contesto, storie di donne simili alle tante che si rivolgono al nostro centro antiviolenza”. Il reading “Le loro voci” è stato portato in scena diverse volte a partire dal 2014 fino ad arrivare ad oggi – sempre con successo e un ottimo riscontro di pubblico – e in questa edizione le attrici presenteranno alcuni brani inediti. “Diversamente da quanto si immagina – continuano – i brani non sono tristi o esasperati ma sottilmente ironici, a volte quasi surreali, evidenziando il disincanto postumo di donne che hanno trascorso gli ultimi anni della propria vita in situazione di evidente pericolo, colpevolmente ignorato da chi era loro accanto. La drammaticità dei racconti sta proprio nella loro ordinarietà, nel saper narrare storie “normali” dall’epilogo tragico pur senza averne i toni canonici”.
Le cinque “lettrici” impegnate nello spettacolo sono Barbara Giannotti, Simona Martini e Paola Tampieri, volontarie dell’Associazione Sos Donna, e Tiziana Asirelli e Nisia Taroni della Compagnia delle Feste. Saranno accompagnate da alcuni intermezzi musicali a cura del musicista Stefano Cortesi e dalle interpretazioni danzate di Tatiana Affanni del Gruppo Ameral.
In tour da anni in tutto il mondo e portato in scena anche alla sede Onu di New York, “Ferite a morte” ha visto la partecipazione, sui diversi palchi dei cinque continenti, di migliaia di lettrici volontarie, da affermate attrici teatrali a donne di tutte le età estranee al mondo dello spettacolo, unite dal desiderio di dare voce a chi non può più parlare.