Le imprese di Confindustria Romagna sono sempre più internazionalizzate.
È quello che emerge dalla prima indagine Internazionalizzazione di area vasta di Confindustria Romagna che ha coinvolto 224 aziende di Rimini e Ravenna.
217 di queste hanno dichiarato di avere contatti con l’estero. Un campione che, considerando il fatturato totale di tutte le imprese associate delle due province e rapportato al fatturato totale realizzato dalle 217 imprese, rappresenta oltre il 54,1% del fatturato globale. L’analisi settoriale si è concentrata sui comparti maggiormente rappresentativi dei due territori: metalmeccanico, alimentare, chimica e farmaceutica, abbigliamento, legno e mobile, gomma e plastica.
Secondo i dati dell’indagine 2018, realizzata dal Servizio Economico – Ufficio Internazionalizzazione dell’Associazione, più della metà delle aziende campione (55,8%) dichiara di svolgere parallelamente attività di import/export; le aziende esclusivamente esportatrici corrispondono al 39,2% del campione, mentre si attestano al 5,1% del totale le aziende solo importatrici.
“L’internazionalizzazione – commenta Paolo Maggioli Presidente Confindustria Romagna – è sempre più considerata dalle aziende di Rimini e Ravenna come possibile forma di diversificazione del mercato e del prodotto per giungere ad una crescita dei volumi e del fatturato. Insieme all’innovazione, resta una necessità per contrastare le difficoltà che presenta il nostro mercato interno e chi ha superato la lunga crisi di questi anni lo ha fatto proprio perché ha investito in innovazione e internazionalizzazione”.
“La crescita nei Mercati Esteri delle aziende che hanno partecipato all’indagine – spiega Tomaso Tarozzi Vicepresidente Confindustria Romagna con delega all’internazionalizzazione – conferma senza dubbi la rilevanza cruciale della decisione strategica assunta dal vertice aziendale specifico di “ampliare le vendite all’Estero”, seguita poi dalle azioni articolate pluriennali, sull’organizzazione interna e sulle risorse umane, per sviluppare conoscenze approfondite dei Mercati obiettivo e competenze adeguate per condurre lo sviluppo di nuove relazioni commerciali, con una base Clienti più ampia, più solida e diversificata. Confindustria Romagna ha reso disponibili una rete ampia e differenziata di servizi mirati che, a seconda delle esigenze espresse, si sono rivelate efficaci a supportare le necessità delle aziende interessate”.
Nella crescita delle ESPORTAZIONI, l’Europa Comunitaria (dei 28 Paesi Membri) continua ad essere la principale meta (82% del campione) seguita dal Nord America (35,9%) e dall’Asia (29,1%).
Nelle IMPORTAZIONI sono predominanti l’Europa Comunitaria e l’Asia, che rispettivamente riforniscono il 70,5% ed il 50,8% delle imprese del campione che si dichiarano importatrici.
Nel 2018 i primi cinque paesi di destinazione per importanza, sono Germania (54,9%), Francia (51,5%), Regno Unito (35,4%), Stati Uniti (32,5%) e Spagna (31,1 %). È interessante evidenziare la posizione degli Stati Uniti con il 32,5% (67 imprese), a dimostrazione del forte interesse che l’economia americana sta imponendo sui mercati internazionali nonostante il risultato inaspettato delle ultime elezioni presidenziali. Seguono Svizzera (25,7%), Austria (23,8%), Olanda (22,8%), Cina (22,3%), Russia (20,9%).
Anche nelle importazioni la Germania si attesta come primo paese di approvvigionamento con il 41,7% delle preferenze, seguita dalla Cina con il 37,9% del campione e dalla Francia con il 24,2%.
I principali OSTACOLI all’internazionalizzazione sono: Conoscitivi (96,9%), Strutturali e/o di Servizio (69,2%), Dimensionali (25,9%), Finanziari e/o di Supporto (23,1%), Socio-Economici e/o Politici (13,3%).
Per quanto riguarda i SERVIZI RICHIESTI il campione indica: Ricerca di Partners Stranieri (61,1%), Informazioni Commerciali e di Mercato e sulla Legislazione Doganale (31,6%), Assistenza in materia di Contrattualistica e Normativa Estera (29%) seguiti da Formazione, Orientamento ed Assistenza in Materia di Commercio Estero (26,9%).
Inoltre, Finanziamenti del Processo di Internazionalizzazione e Assicurazione dei Crediti all’Esportazione (13%). L’accesso a servizi di supporto in materia di internazionalizzazione viene ritenuto sempre più un elemento fondamentale per il successo delle attività al di fuori dei confini nazionali.
Di questo Confindustria Romagna è assolutamente consapevole e lo testimoniano le numerose iniziative ed i servizi realizzati in questo campo. Fra questi il sevizio “Romagna World” lanciato ad inizio 2018 per andare incontro alle richieste di ricerca di nuovi clienti all’estero, con un’intensa attività di formazione, una sempre più stretta collaborazione con studi legali specializzati in contrattualistica internazionale, l’organizzazione di Progetti Paese e missioni, il supporto nella predisposizione di pratiche di finanziamento a valere sugli strumenti Simest e sui bandi regionali.
La FORMA DI COLLABORAZIONE maggiormente ricercata è quella Commerciale (90,1%). Seguono gli Accordi di Joint-Venture con il 14,9% e la Cooperazione Produttiva (8,3%).
Fra i PAESI RITENUTI PRIORITARI E PIÙ INTERESSANTI NEI PROSSIMI TRE ANNI per sviluppo di nuovi business ci sono: Stati Uniti (41,8% del campione), Cina (23,4%), Germania (18,4%) e Russia (12,7%).
I dati dell’indagine sono in linea con i numeri rilevati dall’Istat: nel 2017 l’export della Provincia di Ravenna è di oltre 4 miliardi di Euro, contro gli oltre 3 miliardi e 500 dell’anno precedente (+11,57% collocandosi al primo posto in regione per crescita delle esportazioni). L’export della Provincia di Rimini nel 2017 è di oltre 2 miliardi e 300 milioni di Euro, contro gli oltre 2 miliardi e 100 milioni dell’anno precedente (+8,97% e terza posizione in regione.
Nel primo 1° trimestre 2018 si osserva che l’export di Ravenna cresce del +0,05% rispetto al 1° semestre 2017, mentre l’export di Rimini segna un +10,46% rispetto al 1° semestre dello scorso anno.
Anche sul fronte delle importazioni il trend delle aziende della provincia di Rimini è positivo (+12,91% rispetto al primo semestre 2017; per Ravenna si registra un +3,27% rispetto al primo semestre 2017.
INTERNAZIONALIZZAZIONE PROVINCIA DI RAVENNA
L’indagine Internazionalizzazione del territorio di Ravenna rispecchia i risultati emersi in Romagna. I quattro comparti più rappresentativi del tessuto imprenditoriale della provincia (Metalmeccanico, Alimentare, Gomma/Plastica e Chimica/Farmaceutica) dimostrano un forte orientamento all’internazionalizzazione.
Hanno partecipato all’indagine 82 aziende ravennati associate a Confindustria Romagna, di queste 77 hanno dichiarato di avere contatti con l’estero.
I dati evidenziano che le aziende che effettuano sia import sia export sono il 63,6% del campione, le aziende solo esportatrici sono il 32,5% e quelle solo importatrici sono il 3,9%.
Nelle ESPORTAZIONI, l’Europa Comunitaria (dei 28 Paesi Membri) è la principale area di riferimento (73% del campione) seguita dal Nord America (37,8%) e dall’Asia (27%).
Nelle IMPORTAZIONI, si nota il predominio dell’Europa Comunitaria e dell’Asia, che rispettivamente riforniscono il 67,3% ed il 50% delle imprese del campione.
Nel 2018 i primi paesi di destinazione per importanza, sono Germania (51,4%), Francia (45,9%), Regno Unito e Stati Uniti (32,4%), Svizzera (23 %), Cina e Spagna (20,3%).
L’Europa Comunitaria è prevalente anche dal lato delle importazioni. La Germania è il primo paese di approvvigionamento con il 40,4% delle preferenze, seguita da Cina e Francia con il 36,5% del campione e dagli Stati Uniti con il 21,2%.
Analizzando gli OSTACOLI si evidenziano: Ostacoli Conoscitivi (95,6%), Ostacoli Strutturali e/o di Servizio (63,2%), Ostacoli Dimensionali (20,6%), Ostacoli Finanziari e/o di Supporto (19,1%) ed infine Ostacoli Socio-Economici e/o Politici (13,2%).
Nell’ambito dei SERVIZI RICHIESTI: Ricerca di Partners Stranieri (73,5%), Assistenza in materia di Contrattualistica e Normativa Estera (20,6%) Formazione, Orientamento, ed Assistenza in materia di Commercio Estero (19,1%). Inoltre, Servizio Finanziamenti per il Processo di Internazionalizzazione (13,2%) e Assicurazione dei Crediti all’Esportazione (7,4%).
La FORMA DI COLLABORAZIONE che viene maggiormente ricercata dalle imprese è quella Commerciale (92,9%), seguita dagli Accordi di Joint-Venture (16,7%) e dalla Cooperazione Produttiva (14,3%). In generale è meno utilizzata invece la forma di collaborazione in termini di Accordi Tecnici e/o Formativi (2,4%).
Con riferimento alle aree geografiche in cui le aziende hanno instaurato le collaborazioni attuali o passate, il primato è degli Stati Uniti (31%), seguono il Regno Unito (21,4%), Germania, Francia e Spagna (16,7%), Cina (11,9%).
Fra i PAESI RITENUTI PRIORITARI e più interessanti nei PROSSIMI TRE ANNI: Stati Uniti 35,3%, Cina e Germania (17,6%), Russia (15,7%) e Francia (11,8%).