Sul finire degli anni ‘80, l’agenzia fusignanese Studio Zalambani (che oggi si chiama ADV Comunicazione e Marketing) acquisì, fra gli altri, un cliente di assoluto carisma: Bimota, la prestigiosa azienda riminese votata alla produzione di moto sportive.
Gioielli a due ruote caratterizzati da raffinate soluzioni estetiche, valorizzati da soluzioni meccaniche ricercate, onorati nelle competizioni e ammirati sulle strade e sulle piste di tutto il mondo.
Fino a metà degli anni ’90, Studio Zalambani gestì la comunicazione sportiva ed istituzionale dell’azienda, occupandosi anche della promozione internazionale dei prodotti.
A partire dagli anni 2000, Bimota visse un periodo travagliato, che si è prolungato per molto tempo. Oggi, liberato da una condizione penalizzante, il prestigioso marchio riminese tornerà possente nei mercati internazionali, tramite Kawasaki Heavy Idustries: il colosso giapponese ne ha infatti rilevato la proprietà e saprà riproporre l’esclusività dello stile Bimota, tramite la rinnovata produzione di moto elitarie.
Per onorare la fama e il prestigio del marchio, a Chiusi, nel senese, è nato il Museo Bimota: un’iniziativa accolta con plauso da appassionati e non, che raccoglie moto, trofei e testimonianze di interesse storico, legati alla blasonata Casa riminese.
Su richiesta di Paolo Girotti, direttore del Museo, ADV Comunicazione ha appena spedito a Chiusi diversi “pezzi” che troveranno spazio all’interno della struttura espositiva. Si tratta di oggetti e di strumenti di comunicazione che hanno contribuito a divulgare e valorizzare il marchio Bimota nel mondo: come la linea di abbigliamento disegnata e realizzata per il Team Bimota Experience; alcuni stampati dell’epoca riferiti alle meravigliose DB1, YB4 ed YB6; varie riprese fotografiche; altri documenti prodotti in occasione dei Campionati del Mondo Superbike, a cui l’azienda partecipò vittoriosamente.
“Per molti anni abbiamo lavorato alla comunicazione di Bimota con impegno, orgoglio e passione – sottolinea Paolo Zalambani, titolare di ADV Comunicazione -. Sapere che i materiali prodotti all’epoca faranno parte del nuovo Museo è una gratificazione appagante, che ci rende orgogliosi. Un premio per la passione e la professionalità con cui svolgiamo da sempre la nostra attività”.