Le Cgil di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini hanno chiesto un incontro con la dirigenza dell’Ausl Romagna per chiarire come sarà affrontato dal punto di vista organizzativo il piano vaccinale. Il sindacato intende ottenere risposte dall’Ausl ad alcuni interrogativi sulle vaccinazioni che diverse persone stanno ponendo, in questi giorni, agli operatori delle 78 sedi territoriali della Cgil sparse in Romagna. Si tratta di domande di anziani spesso soli e di famiglie che trovano un punto di riferimento nel sindacato.
Le prossime settimane saranno cruciali per affrontare la lotta al virus e proteggere le fasce più deboli della popolazione. In questo momento la Cgil ritiene prioritari i temi della prossimità delle vaccinazioni, di un’informazione precisa e capillare, della possibilità di effettuare prenotazioni rapide, della protezione degli assistenti familiari (badanti) e di coloro che si occupano dell’assistenza degli over 80.
La Cgil riconosce l’impegno che Ausl Romagna ha assunto, assieme alle istituzioni, sulla campagna vaccinale, come va anche sottolineato lo straordinario lavoro del personale sanitario e amministrativo dell’Ausl per far sì che ogni passaggio sia gestito nelle modalità migliori.
Le prossime vaccinazioni saranno il primo vero banco di prova di una campagna vaccinale che dovrà raggiungere l’intera popolazione.
“Ci sono alcuni aspetti che è importante chiarire in merito all’imminente campagna vaccinale sulla popolazione ultra 80enne – dicono i segretari generali dei territori -. Ci chiediamo ad esempio se l’Ausl Romagna ha già pensato a percorsi specifici per le persone anziane che, pur non avendo assistenza domiciliare, non possono recarsi in maniera autonoma ai punti di vaccinazione. Vanno inoltre chiarite le procedure per effettuare le prenotazioni, se ci sarà una linea telefonica dedicata e quali saranno i luoghi in cui sarà possibile prenotarsi fisicamente evitando assembramenti. Chiarezza va fatta inoltre rispetto ai ‘caregiver’ o conviventi che hanno in famiglia anziani over 80, specificando anche se rientreranno nella priorità vaccinale gli assistenti familiari, le cosiddette ‘badanti’; infine sarà determinate la prossimità del luogo in cui i vaccini verranno effettuati e le modalità con le quali si organizzano su tutto il territorio romagnolo navette o mezzi di trasporti adeguati per raggiungere i luoghi di vaccinazione”.
“Sul piano regionale di vaccinazione – conclude la Cgil – le organizzazioni sindacali sono state positivamente coinvolte: è necessario proseguire il confronto sui territori. La Cgil, con la presenza capillare delle Leghe Spi (categoria dei pensionati), può svolgere un ruolo proattivo e di sostegno in questa fase cruciale”.