Per volontà della figlia la Biblioteca Oriani ha acquisito le carte del prof. Ennio Dirani, storico direttore, poi presidente, dell’Ente/Fondazione Casa di Oriani. Si tratta di un corpus documentario variegato che restituisce un quadro sufficientemente completo della formazione culturale, degli studi, degli interessi di ricerca, nonché, almeno in parte, dell’attività politica e amministrativa del compianto intellettuale ravennate.
Appunti manoscritti e dattiloscritti, articoli, giornali, documenti originali, fotocopie, che spaziano da Alfredo Oriani a Olindo Guerrini, da Andrea Costa a Nullo Baldini, dalla letteratura alla storia politica e sociale otto-novecentesca, fino alla bicicletta, sua grande passione, e alla Biblioteca di Storia Contemporanea, al cui sviluppo, a partire dalla metà degli anni Settanta, Dirani (promotore altresì dell’emeroteca cittadina, a lungo collocata in Oriani prima dell’apertura dei locali di via Guido da Polenta a inizio anni Novanta) contribuì in modo determinante.
Tra la documentazione politica una particolare importanza riveste la minuta della lettera (datata Lavezzola 17 giugno 1957) con la quale Dirani, fra i pochissimi a farlo in provincia di Ravenna, informava gli organi dirigenti del Pci della sua ferma intenzione di lasciare il partito a seguito dell’aggressione sovietica all’Ungheria.
Una decisione sofferta e, com’era nel suo carattere, finemente argomentata, che lo portò in seguito ad aderire al Partito Socialista Italiano.
Le carte, conservate nei loro faldoni originari, sono state riordinate a cura dello studioso Andrea Casadio, che ne ha fatta un’inventariazione essenziale, e possono essere consultate, dietro richiesta alla Direzione, presso la sede della Biblioteca.