Il 2019, che si è appena concluso, ha donato al MAR un anno ricco di iniziative e di risultati.
Dal 2017 il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna con l’Assessorato alla Cultura, persegue l’obiettivo di ampliare la proposta artistica e culturale nella direzione di una crescente attenzione verso la diversificazione delle attività espositive dedicate alla valorizzazione delle collezioni permanenti, al mosaico, alla fotografia e all’arte contemporanea.
Le mostre Chuck Close. Mosaics a cura di Daniele Torcellini, Riccardo Zangelmi. Forever Young a cura di Davide Caroli e l’installazione di Niki de Saint Phalle Vanitas a cura di Giorgia Salerno, concluse da pochi giorni, hanno richiamato un vasto pubblico e riscosso un grande successo con 26.059 visitatori per 85 giorni di apertura (con una media giornaliera di 306 visitatori) che hanno potuto ammirare i lavori in mosaico dell’artista statunitense, figura di spicco dell’arte contemporanea dai primi anni ‘70 e conosciuto per i suoi ritratti ravvicinati e di grandi dimensioni; le sognanti opere in Lego ® di Zangelmi, occasione per ritornare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino e, per finire, la polisemica scultura in mosaico di Niki de Saint Phalle, per la prima volta a Ravenna, un’attenta riflessione sul tema della vittoria della vita eterna sulla morte. Tre diverse interpretazioni contemporanee del musivo, linea, questa, sempre più consolidata nelle scelte espositive del museo.
Le mostre hanno contribuito al grande numero di visitatori del MAR del 2019 con un totale di 52.337 con 45.096 presenze da biglietteria SIAE e 7.000 per altri eventi ospitati tra convegni e manifestazioni.
Le mostre hanno suscitato l’attenzione della stampa locale e nazionale con oltre 180 giornalisti accreditati e articoli pubblicati sul Corriere della Sera, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Repubblica, Il Venerdì, Avvenire, Il Giornale dell’Arte, Arte, Viaggi, con trasmissioni su radio e televisioni locali, nazionali e internazionali, e con oltre 200 uscite sul web.
La primavera si è caratterizzata con tre mostre dedicate alla fotografia e tre sguardi a confronto con gli scatti di Oliviero Toscani, con la mostra Più di 50 anni di magnifici fallimenti curata da Nicolas Ballario, che hanno cambiato la comunicazione del fashion system, le fotografie di Arrigo Dolcini su Marina di Ravenna negli anni ‘50 e ‘60, selezioni di un fondo fotografico inedito della Biblioteca Classense e le visioni più sperimentali dei nuovi fotografi emergenti con la mostra Looking on. Sguardi e prospettive sulla nuova fotografia italiana.
Tante anche le attività dedicate ai più piccoli, con la prima edizione del MAR dei bambini grazie alla collaborazione con Immaginante con la mostra laboratorio Verde come, con Drammatico Vegetale con il progetto Leo delle Meraviglie e con DIGITA, manifestazione dedicata alla divulgazione scientifica e alla cultura digitale organizzata dall’associazione Micromondi. Il museo ha ospitato, inoltre, l’installazione di Takako Hirai, intitolata Giardino segreto, che è stata di grande impatto e molto apprezzata dal pubblico; durante l’estate i lavori dei giovani artisti di R.A.M. XII Biennale Giovani Artisti della Romagna organizzata dell’Associazione Mirada e curata da Elettra Stamboulis.
In occasione delle mostre autunnali è stato riallestito il bookshop, creata una piccola area per i bambini e reso più fruibile lo store con la possibilità di acquisto di opere in edizione limitata come il Dante Alighieri Indiante di Riccardo Zangelmi e le fotografie autografate da Oliviero Toscani. Anche i depositi della Pinacoteca si sono arricchiti di un nuovo strumento per la conservazione delle opere con un sistema di rastrelliere metalliche per il riordino e la messa in sicurezza dei dipinti antichi e sono stati avviati i lavori per il riallestimento della collezione d’arte antica.
Nel mese di dicembre sono stati inaugurati anche i nuovi spazi dei Laboratori Aperti, dedicati ad attività di workshop per la valorizzazione del patrimonio culturale e la fruizione turistica attraverso le nuove tecnologie grazie ad un progetto europeo realizzato dall’Assessorato al Turismo con la collaborazione del MAR e del Museo Classis.
Il 2019 è segnato anche da importanti prestiti a cominciare da quello per Arte Fiera a Bologna per la mostra Courtesy Emilia-Romagna, curata da Davide Ferri, in cui tre opere del MAR (Vasco Bendini, L’immagine accolta n. 5, Marco Neri, Mirabilandia; Luigi Ontani, GaniMadeAuReoboro) figuravano nel percorso espositivo fra le eccellenze del territorio regionale. Tra i tanti importanti prestiti anche quello dell’opera di Giovanni Antonio Pellegrini al Grand Palais di Parigi per la mostra L’incontro tra Alessandro e il re indiano Poro poi a Palazzo Ducale di Venezia nell’esposizione Canaletto & Venezia.
Intorno alle mostre tanti eventi hanno coinvolto realtà cittadine differenti. Con le Conversazioni sul Patrimonio, curate da Alberta Fabbri, si è approfondito il tema delle collezioni d’arte con l’intervento di prestigiosi studiosi come, per la prima volta a Ravenna, Catherine Loisel, curatrice della mostra parigina Eblouissante Venise. Venise, les Arts et l’Europe au XVIII siècle e conservatrice del patrimonio al Museo del Louvre. In novembre è stato presentato il volume Monsignor Mario Mazzotti e Ravenna. Gli Archivi, le Antichità e le Chiese perdute a cura di Linda Kniffitz e Chiara Pausini.
Il dialogo fra le arti è stata una costante della mostra Chuck Close. Mosaics: Danza, musica e performances alternate ad eventi come con il progetto Neverwhere a cura del Gruppo Nanou e di Daniele Torcellini, un’installazione coreografica in una dimensione scenica astratta e fluttuante. Per due serate Ravenna Jazz e Bronson Produzioni hanno ricreato al MAR l’atmosfera newyorkese con la musica di Alessandro Scala che si è esibito in Sax for Sonny. Omaggio a Sonny Rollins e con una performance musicale di Dave W. e i Tilda Channel per Transmission Off in edizione esclusiva al MAR. Infine per i più piccoli la manifestazione Mattoncini al museo con Ravenna Brick Festival, tre giornate dedicate all’esposizione di opere realizzate con i LEGO® a cura di RomagnaLUG. Durante le festività natalizie il MAR è stato protagonista di una originale videoproiezione che ne ha trasformato la facciata in una serie di visioni fantastiche, immagini legate al mondo dell’infanzia, al gioco, al sogno, alla fantasia che diventa realtà. Il videomapping si ispirava alle opere di Riccardo Zangelmi con Like a dream cura di Samuele Huynh Hong Sun di Antica Proietteria.
Il MAR ha ribadito il suo ruolo centrale nel mettere a sistema il complesso delle attività espositive della città, facendone crescere la qualità, specializzandole e distribuendole in più luoghi nell’arco dell’anno. A Palazzo Rasponi Novecento ritrovato con Andrea Chiesi e Alfredo Cottignoli, i Diamanti nascosti di Fabrizio De André e i Libri mai mai visti hanno fatto registrare 23.311 presenze. Gli spazi espositivi della Biblioteca Classense si sono animati con le mostre Sfogliando la luna e Oche civette e dadi nel Corridoio grande, le installazioni di Nanni Balestrini e Nicola Samorì nella Sala del Mosaico, la personale di Davide Reviati e i lavori degli allievi dell’Accademia di Belle Arti in Manica Lunga.
Anche il 2020 sarà per il MAR un anno di ricco di novità e di eventi. L’inverno sarà ancora dedicato ai più piccoli, mentre in primavera si inaugurerà la grande mostra del fotografo ravennate Paolo Roversi, prima firma italiana del calendario Pirelli e noto per le sue collaborazioni con Diór, Armani e Chanel. La mostra, a cura di Chiara Bardelli Nonino e con le scenografie di Jean Hugues De Chatillon, vedrà una selezione di immagini inedite, principalmente dedicate alla figura femminile. Donne senza tempo, creature misteriose e affascinanti. Non mancheranno gli scatti dedicati a Ravenna, alla sua città, luogo del cuore e dell’anima, sfondo privilegiato della giovinezza del fotografo.
L’autunno sarà invece caratterizzato dall’avvio delle celebrazioni dantesche con un progetto espositivo intitolato: Dante. Gli occhi e la mente. Due mostre speculari: Le arti al tempo dell’esilio a cura di Massimo Medica e Un’epopea popolare, a cura di Giuseppe Antonelli con una sezione d’arte contemporanea a cura di Giorgia Salerno e Davide Caroli. Due mostre speculari che proveranno a mettere in relazione le forme d’arte che Dante poteva vedere al tempo del suo esilio con la visione che abbiamo di lui oggi nell’arte e nella cultura popolare. Da una parte pittura, scultura, miniatura, oreficeria, ma anche i mosaici, gli affreschi e le architetture diffuse nel territorio agli inizi del Trecento; dall’altra la pervasività della figura e dell’opera di Dante che, attraverso sette secoli, valica i confini dei generi e investe i mezzi di comunicazione più diversi, raggiunge persone di età, estrazione, provenienza differente, divenendo un’icona della cultura in Italia e della cultura italiana nel mondo.
In autunno il MAR proporrà un’importante novità, non solo organizzativa. La riapertura dell’ingresso sul lato dei Giardini pubblici e il riallestimento della collezione dei mosaici contemporanei.
I DATI del 2019
MOSTRE 4 ottobre 2019 – 12 gennaio 2020
Chuck Close/Riccardo Zangelmi/ Niki de Saint Phalle
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- 26.059 visitatori
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- 85 giorni apertura
- 306 media giornaliera visitatori
- 120.000 € incassi (90.000 biglietteria/30.000 bookshop)
- 51% paganti
MAR 2019
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- 45.096 (Biglietteria SIAE) 52.337 (totale)
- Percentuali 1°/ 2° semestre: 46% / 54%
- Incassi: 185.318 € (143.000 € biglietteria / 42.000 € bookshop)
- 12% circa del bilancio complessivo del MAR
- Visitatori paganti: 52,2%
- media nazionale musei analoghi: 49,5%
- Costo medio biglietto: 6,5
- media nazionale musei analoghi: 4,6