L’alluvione che lo scorso maggio ha duramente colpito la Romagna, ferendola in due occasioni distinte nell’arco di appena quindici giorni, costituisce, per intensità, un evento con cui le comunità e le istituzioni coinvolte dovranno misurarsi per lungo tempo.
Mentre, infatti, ad oltre un mese di distanza, è ancora difficilmente quantificabile una stima realistica dei danni, il sistema delle imprese ha ben chiara la consapevolezza che l’impatto di questa catastrofe sull’economia sortirà effetti negativi, sia nel breve che nel medio e lungo periodo, interessando i comparti colpiti direttamente, ma anche le loro filiere e le aziende di ogni dimensione.
Le ripercussioni negative non escludono nessuno dei settori produttivi – agricoltura, industria e artigianato, commercio, ma anche logistica e trasporti, turismo, pesca – e interessano migliaia di attività produttive, lavoratori e famiglie romagnole.
La Romagna non può aspettare a lungo la messa in opera di interventi che sono essenziali per una ripartenza effettiva: il post alluvione richiede contributi da parte del Governo che devono essere tempestivi, capienti e devono potersi concretizzare rapidamente in interventi sui territori. Allo stesso tempo, naturalmente, si rendono necessarie anche le semplificazioni amministrative indispensabili a questa fase di emergenza.
Riconosciamo l’importanza strategica del DL n.61/23 (“Alluvione”), ma riteniamo contestualmente preoccupante il fatto che neanche i primi 1,6 miliardi messi a disposizione – una prima parte delle risorse che saranno necessarie alla ripartenza –siano ancora nella piena disponibilità dei territori colpiti.
Va poi affrontato, con visione e lungimiranza, il tema della sicurezza del territorio: gli allagamenti di centinaia di chilometri quadrati di campagne e città e le oltre seicento frane ancora attive su colline ed Appennino, devono richiamare le istituzioni alla programmazione ed al finanziamento di un piano straordinario di messa in sicurezza idrogeologica della Romagna, che parta dal considerare gli argini dei fiumi e dei torrenti infrastrutture al pari delle strade.
Un obiettivo che deve essere parte integrante della ricostruzione, come indicato con precisione dai Sindaci che hanno partecipato agli incontri istituzionali tenutisi negli ultimi giorni, insieme al sostegno diretto alle imprese e ai cittadini.
Chiediamo a gran voce che sia nominato senza più alcun indugio un Commissario straordinario per la ricostruzione, poiché la stessa richiede immediata operatività, una conoscenza del tessuto economico e sociale romagnolo, unitamente al consolidamento di un sistema di relazioni con le diverse istanze dello Stato (tra cui, in primis, Comuni, Province, Regione).
AGCI Romagna
CNA Ravenna, CNA Forlì-Cesena, CNA Rimini
Confartigianato Ravenna, Confartigianato Forlì, Confartigianato Rimini
Confcommercio della Provincia di Ravenna
Confcooperative Romagna
Confesercenti Cesena-Ravenna
Confindustria Romagna
Legacoop Romagna