“Agricoltura sociale è sinonimo di inclusione e di sviluppo sostenibile. Le imprenditrici di Coldiretti Donne Impresa vogliono conoscere e sfruttare al massimo le opportunità di questo aspetto della multifunzionalità che permette all’agricoltura di offrire servizi per la collettività all’insegna della tutela ambientale, della difesa della salute e della valorizzazione della persona. Agricoltura sociale, infatti, vuol dire parlare di produzioni e di economia creando valore economico da ridistribuire in valore sociale”. Lo ha detto Luciana Pedroni, Delegata regionale di Coldiretti Donne Impresa Emilia Romagna in occasione dell’incontro del comitato tenutosi a Bologna, proprio per discutere delle nuove prospettive offerte dalla legge regionale 1/2022 “Norme in materia di agricoltura sociale” approvata dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
“La legge di orientamento che ha dato il via all’era della multifunzionalità” ha continuato Pedroni “ha permesso alle imprese di non essere più produttrici solo di materie prime, ma di cibo e di servizi. Le donne, che in regione guidano oltre 11 mila imprese agricole (su un totale di 40 mila) si sono da sempre dimostrate particolarmente e sensibili e adatte a sfruttare al meglio le opportunità offerte da questo nuovo modo di intendere l’agricoltura. Per questo oggi ci siamo riunite per confrontarci e prepararci a dare il meglio in questo ambito”.
L’incontro è stato l’occasione per condividere esperienze di agricoltura sociale, come quella della Fattoria Cotti di Langhirano (PR), che recentemente ha ricevuto la visita dell’Assessore Regionale all’agricoltura Alessio Mammi e che, in collaborazione con l’Asl, partecipa al Progetto Autismo, ospitando in azienda bambini e ragazzi e permettendo loro di avere un contatto diretto con la vita della campagna.
“In Emilia-Romagna sono molte le aziende che hanno manifestato interesse all’agricoltura sociale” ha detto il Direttore di Coldiretti regionale, Marco Allaria Olivieri. “Si tratta di pratiche che offrono un contributo rilevante allo sviluppo del territorio e delle comunità rurali ma anche al benessere delle persone e si tratta di un settore che vede protagoniste le aziende agricole che coniugano le funzioni produttive con lo svolgimento di attività di formazione, di inserimento, di collaborazione con strutture socio sanitarie, di servizi all’infanzia e azioni di aiuto e di sostegno a diverse categorie della popolazione che, ancora di più in questo momento in cui si cerca la ripartenza, hanno bisogno di un supporto concreto”.