Le donne, lavorativamente parlando, anche in Emilia-Romagna pagano le conseguenze maggiori della pandemia. Su 100 posizioni perse nel settore del commercio, della ristorazione e del turismo, 55 riguardano donne; negli altri servizi però la percentuale passa dal 55% all’81%. Sebbene la regione parta da una situazione favorevole, le donne continuano a lavorare fuori di casa meno ore rispetto agli uomini, 25 ore settimanali contro 36, mentre il lavoro domestico continua ad essere sulle loro spalle. Lo smart working femminile in questo anno è cresciuto del 58%, mentre quello maschile solo del 23%. Sono questi alcuni dei dati del rapporto regionale dedicato all’impatto della pandemia sul lavoro femminile