Tra fine giugno e inizio luglio si sono svolti due importanti congressi internazionali dedicati all’astronomia: il “Communicating Astronomy with the public” (CAP), il congresso più rilevante del settore della divulgazione e della comunicazione delle scienze spaziali ospitato in questa edizione del 2024 presso la Città dello Spazio di Toulouse in Francia , e il congresso annuale della European Astronomical Society (EAS) che quest’anno ha avuto luogo in Italia, a Padova.
Non poteva mancare la partecipazione della ravennate Daria Dall’Olio, che per la terza volta ha portato sotto i riflettori internazionali un progetto di divulgazione totalmente made in Ravenna: “Give me five: il planetario amico delle donne” a tema donne e scienza, creato in linea con l’obbiettivo numero 5 dei goal dello sviluppo sostenibile redatti dall’ONU.
Daria Dall’Olio è una astrofisica ravennate in servizio presso la Chalmers University di Göteborg (Svezia) e attualmente ricercatrice presso l’Istituto di radioastronomia di Bologna. Daria aveva già partecipato con grande successo al CAP nel 2018 portando il suo progetto di divulgazione dell’astronomia “Costellazione Manga” a Fukuoka in Giappone. Costellazione Manga è stato sviluppato in collaborazione con l’Associazione per gli Scambi Culturali tra Italia e Giappone (ASCIG) e con l’ Associazione Ravennate Astrofili Rehyta (ARAR) ed è nato proprio presso il Planetario di Ravenna per poi raggiungere notorietà internazionale. Nell’edizione virtuale del CAP tenutasi nel 2021 durante la pandemia, Daria è intervenuta esponendo alla comunità internazionale un altro progetto made in Ravenna, “Il cielo sopra di noi”, realizzato sempre con ARAR e premiato dall’Associazione Planetari Italiani come miglior progetto divulgativo.
Daria aveva sottomesso il suo contributo relativo al progetto “Give me five: planetario amico delle donne”alle commissioni scientifiche di entrambi i congressi. I contenuti sono stati poi valutati positivamente e Daria ha esposto il progetto di fronte alle comunità scientifiche internazionali riunite sia al CAP a Toulouse sia all’EAS a Padova. Mentre il CAP è un congresso totalmente dedicato alla comunicazione scientifica, l’EAS è un congresso che prevede la discussione di diverse tematiche e oltre alle sessioni dedicate puramente alla ricerca astronomica ha previsto quest’anno anche alcune dedicate alla comunicazione e ai migliori progetti divulgativi.
“Partecipare al CAP è stata un’occasione fondamentale per aggiornarsi sulle novità e sulle prospettive future della comunicazione e della didattica dell’astronomia. Un’opportunità unica per fare networking con colleghi da tutto il mondo e imparare nuove strategie e migliorare sempre di più le proprie capacità comunicative”, racconta Daria Dall’Olio che al momento è in servizio presso l’INAF – Istituto di Radioastronomia a Bologna, grazie ad una borsa di studio indipendente ottenuta dal Consiglio delle Scienze svedese che le permette di continuare a svolgere la sua ricerca sulla nascita di nuove stelle in Italia.
“ Ma partecipare all’EAS è stato ancora più importante! Oltre al progetto “Give me five”, ho avuto modo di esporre anche i risultati della mia ricerca sulla nascita di nuove stelle. Inoltre il progetto “Costellazione Manga” è stato selezionato tra i migliori progetti divulgativi, e così ho descritto i successi e gli insegnamenti tratti in più di dieci anni dalla sua nascita.” aggiunge Daria, che è anche mamma di due bambini piccoli. “Ho lavorato duramente per questi risultati e ci sono stati momenti difficili perché è complicato riuscire a conciliare il lavoro di ricerca in precariato con la maternità e la famiglia. Inoltre sono stati giorni intensi perché ho tenuto ben quattro interventi nel giro di due settimane in due congressi diversi. Ma la fatica ne è valsa la pena, è stato un successo e sono molto soddisfatta e spero che questo possa portare riscontri positivi non solo ovviamente per il mio lavoro di ricercatrice ma anche per l’ARAR e per il Planetario di Ravenna dove produciamo una divulgazione scientifica efficace, competente e all’avanguardia, ma abbiamo bisogno di fondi.”
Daria al CAP e all’EAS ha esposto il progetto “Give me Five – Planetario amico delle donne” di cui lei è la referente. Il progetto è nato dalla collaborazione con ARAR e Linea Rosa e ha visto la creazione e l’ideazione di una serie di attività e conferenze volte a sensibilizzare il pubblico generico e le scuole sul tema delle discriminazioni femminili e sul bias di genere che colpiscono la società e il settore della ricerca scientifica. Il progetto è stato formalmente inaugurato nel 2021. Per l’occasione presso il Planetario di Ravenna, cuore delle iniziative del progetto, sono state esposte due targhe musive speciali, che Linea Rosa ha voluto dedicare al Planetario per onorarne l’impegno civile nella lotta a favore dei diritti delle donne e per l’impegno nella diffusione scientifica. Una di queste targhe riporta il nome di “Planetario amico delle donne” , rifacendosi all’iniziativa di Linea Rosa dei fiori in mosaico, creati per rendere la città un luogo più accogliente per le donne e che ha dato il nome al progetto di divulgazione scientifica.
Negli anni “Il Planetario amico delle donne” è stato ampliato coinvolgendo scuole e studenti e sono state organizzate attività come conferenze, laboratori e tavole rotonde con ricercatrici per portare al pubblico ravennate la scienza al femminile.
“L’obbiettivo”, spiega Dall’Olio,” è quello di spronare un cambiamento di mentalità nei confronti delle scienze. Vogliamo incoraggiare le buone pratiche quotidiane e i comportamenti virtuosi di tutti quanti noi e fermare la propagazione dei bias di genere che impediscono alle ragazze e alle donne di perseguire e continuare una carriera STEM. Le nostre attività sono volte a rendere le persone consapevoli degli stereotipi di genere e a fornire modelli di scienziate e ricercatrici che possano fungere da esempio alle ragazze. Vogliamo mostrare che scienza al femminile merita la stessa considerazione di quella fatta dai colleghi uomini.”