Gettare la bottiglia sulla tomba di Dante, patrimonio dell’Unesco, è stata una bravata indiscutibilmente immatura ed inaccettabile da parte del giovane 22enne Senegalese. È un gesto che condanniamo senza mezzi termini, porgendo indubbiamente anche le nostre scuse alla città ed alle forze di sicurezza per averli impegnati a causa di una bravata del genere che si poteva evitare. È un caso isolato che non andrebbe più ripetuto da nessuno.
Pur essendo un gesto inappropriato, chiediamo alla comunità Ravennate di non generalizzare l’episodio facendone di un erba un fascio. Ne la famiglia del ragazzo, né tutti gli altri migranti che vivono a Ravenna devono minimamente sentirsi incriminati da questa vandalismo. Dobbiamo unirci tutti (migranti ed autoctoni) nella lotta alla difesa ed alla salvaguardia dei nostri monumenti e dei valori della nostra città.