“Dare un sostegno vero, semplice ed immediatamente efficace alle piccole e medie imprese che compongono, e spesso alimentano da sole il Sistema Paese”. É questo il senso di un accorato appello che l’imprenditore romagnolo Valerio Molinari, azionista di riferimento della Ecogest spa, azienda con sede nel ravennate, leader in Italia e all’estero nella manutenzione del verde autostradale, ha rivolto, con una lunga ed accorata missiva, inviata ieri al Quirinale ed a Palazzo Chigi, al Presidente della Repubblica, Mattarella, ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, Conte.
Un appello che raccoglie la voce di tanti imprenditori del comparto, operanti in tutta Italia ed all’estero, e di migliaia di piccoli e medi imprenditori italiani, rimasti delusi dopo l’approvazione del decreto “Cura Italia”, dall’assenza di norme concrete a favore delle imprese, soprattutto per quanto riguarda la carenza di liquidità, oggi vero grande problema di sistema per il Paese intero.
“Prescrizioni, vincoli di legge e di programmazione di bilancio finanziario non servono a nulla. Ora, e intendo subito, serve rialzare la testa dimenticandosi tutto quello che in un sistema normale consideriamo essere le regole economiche da rispettare, per tutti i cittadini e per tutte le nazioni – scrive tra l’altro nella missiva Molinari – Servono risorse umane per la sanità, servono strutture ed attrezzature mediche, serve l’esercito nelle strade e l’assistenza agli anziani, ma soprattutto serve un azzeramento, seppure temporaneo, delle imposizioni fiscali ed una cospicua iniezione di liquidità per tutti i settori senza limitazioni, perché, ricordo a me stesso, non esistono aziende o professionisti di serie A e di serie B; senza liquidità, che ora non c’è, nel brevissimo periodo, ci ritroveremo tutti in ginocchio per almeno un decennio”.
“Il nostro pensiero, da imprenditori, ma soprattutto da italiani – spiega Molinari – va anche, e soprattutto alle famiglie dei nostri dipendenti, alle famiglie dei dipendenti delle aziende dell’indotto, a ciascuno di quanti ha collaborato e collabora con le piccole e medie aziende italiane; è giunto il momento di atti concreti ed efficaci concertati non solo con la politica, ma anche con chi l’impresa la vive quotidianamente e sa, meglio di chiunque altro, di cosa c’è bisogno per resistere oggi, e per ripartire con forza domani. Noi stiamo rispondendo presente al grido d’aiuto della sanità nazionale con contributi concreti, nonostante la difficile situazione; adesso spetta al Paese fare fino in fondo il proprio dovere per aiutarci a resistere e tenere alta la bandiera dell’impresa italiana”.
E nello stralcio conclusivo della missiva scrive:
“Fate in modo che migliaia di imprese non siano costrette a chiudere i battenti dopo decenni, e che milioni di famiglie non siano costrette a conoscere la sofferenza di perderlo il lavoro; studiate nuovi provvedimenti, semplici ed immediati, comprensibili a tutti ed immediatamente attuabili; date un concreto aiuto al sistema produttivo e ad ogni singolo cittadino; rendeteci, ancora una volta, orgogliosi di essere figli di questo Paese. Con il massimo rispetto, doveroso senso del dovere ed attaccamento alla patria, un imprenditore italiano che ancora sta lavorando perché il lavoro per imprese è anche, e soprattutto, responsabilità sociale”.