“Superato lo scoglio della Presidenza della Repubblica con la rielezione di Sergio Mattarella è auspicabile ora che il Governo Draghi e la Regione Emilia Romagna siano in condizione di autorizzare nuove misure, a partire da un Pitesai coraggioso, che favoriscano la ripresa delle estrazioni di gas metano nei pozzi dell’Adriatico ed in tutto il Paese”, afferma Giannantonio Mingozzi della segreteria comunale del PRI di Ravenna.
“Il ministro della transizione energetica Roberto Cingolani ci ricorda che, con il mix energetico italiano basato soprattutto sul gas importato, potremmo essere danneggiati nel caso di una crisi globale dei fornitori di gas; il potenziale conflitto tra Russia e Ukraina, sottolinea Mingozzi, e gli accordi in corso tra Mosca e Pechino che porterebbero ad un nuovo gasdotto dalla Siberia alla Cina che attingerà dalle stesse fonti che servono oggi l’Europa rende l’Italia sempre più debole, con una bolletta energetica sempre più cara per imprese e famiglie”.
“Perchè allora non usufruire dei nostri giacimenti, conclude l’esponente dell’Edera, che la Comunità Europea inserisce nel novero delle fonti pulite e che il sistema industriale ravennate dell’Oil&gas saprebbe come estrarre con nuove tecnologie ed il massimo rispetto ambientale, evitando così che siano gli Stati dell’altra sponda dell’Adriatico i soli a goderne?”