Sono state ultimate, nel laghetto del parco del Loto, le attività sperimentali messe in campo dal Comune per riportare il fiore nello specchio d’acqua seguendo le indicazioni degli esperti del laboratorio di ecologia acquatica dell’Università di Parma, Marco Bartoli e Rossano Bolpagni.
Da qualche settimana nel parco, nella zona prossima al lago, i frequentatori possono trovare anche tre bacheche con approfondimenti sulla natura del luogo e sulla sua relazione con il fiore di loto che in questi anni è progressivamente scomparso. Gli approfondimenti, realizzati dal ricercatore Bolpagni, sono: “L’ecologia e l’importanza dei piccoli corpi idrici”, “Ma come fa il loto a vivere in un lago?” e, in particolare, le ragioni de “La scomparsa del fior di loto”.
Il lavoro degli esperti dell’Università di Parma commissionato dall’Amministrazione Comunale ha individuato le cause della scomparsa del loto in motivi essenzialmente naturali. Nella stagione vegetativa 2023 si sono anche presentati isolati esemplari di fior di Loto inframezzati alle canne palustri che cingono il bacino, presenza che è stata riscontrata anche nell’ambito delle attività sperimentali.
In questi ultimi giorni sono stati quindi realizzati lavori per posare nuove piante di loto in appositi vasconi a pochi metri dalla riva del lago, sulla rampa di accesso sono state invece messe a dimora piante ripariali, utili per il consolidamento delle sponde e creare un rifugio per gli animali che vivono in prossimità del lago.
Il progetto sperimentale del Comune di Lugo sarà monitorato dall’Area Servizi al Territorio che lo ha realizzato.