Grazie alla riforma che ha dato vita ai Musei Nazionali di Ravenna, la Villa Romana di Russi abbandona le competenze della Direzione regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna per diventare responsabilità del nuovo ente, il quale, parallelamente, avrà la gestione di Sant’Apollinare in Classe, del Mausoleo e del Palazzo di Teodorico, del Battistero degli Ariani e del Museo Nazionale di Ravenna.
La Villa Romana di Russi, in via Fiumazzo, fu scoperta negli anni Trenta ed è fra le ville urbano rustiche più importanti del Nord Italia e quella probabilmente meglio conservata. Fu abitata da almeno il 1° secolo a.C.. Oggi una parte del suo patrimonio è custodito fra il Museo Nazionale, Classis e il Museo Civico di Russi. Prima del covid, erano oltre 2.000 i visitatori all’anno. oggi sono intorno ai 1.500. Con la riforma si punta a dare più spinta alle iniziative di rilancio dei siti e quindi ad aumentare i turisti. Una prima strategia sarà contemplare la visita alla villa nello stesso biglietto d’ingresso per i monumenti ravennati.
Venerdì 14 marzo, alle 17, al Museo Nazionale di Ravenna, verrà presentato il volume “Ricomporre la memoria. Ottant’anni di scavi nella villa romana di Russi: le terme e i pozzi” a cura di Chiara Guarnieri e Giovanna Montevecchi.