Martedì 10 agosto proseguono le proiezioni ad ingresso gratuito che il cineclub il raggio verde offre al pubblico della Molinella. Questa settimana, grazie al progetto DocInTour, viene proposto l’ultimo lavoro del regista Peter Marcias, Nilde Iotti, il tempo delle donne. La proiezione inizierà alle 21.15. Il pubblico potrà iniziare a prendere posto dalle 20.30.
Trama: La vicenda umana e politica di Nilde Iotti viene ricostruita grazie alle testimonianze di chi l’ha conosciuta e ha collaborato con lei e all’intervento di Paola Cortellesi che ne ripropone il pensiero. Si forma così progressivamente il ritratto di una donna che ha lasciato un segno nella politica italiana del secolo scorso in favore di tutte le donne.
La tromba ipnotica di Paolo Fresu e l’eleganza di Paola Cortellesi che, in nero Armani, fa da voce narrante e filo conduttore. Per raccontare la vita di Nilde Iotti, prima donna a diventare presidente della Camera dei Deputati nel 1979, il regista Peter Marcias decide di affidare i ricordi alla musica e alla recitazione alternandoli con il materiale d’archivio e le interviste. Il risultato è una biografia molto partecipata che mescola sapientemente pubblico e privato diventando testimonianza di passione e impegno civile. Dopo una infanzia difficile, la giovanissima Nilde sostiene con coraggio la causa partigiana e nell’immediato dopoguerra ha l’incontro fatale con Palmiro Togliatti: la storia d’amore scandalizza Reggio Emilia e anche le sezioni alte del PCI, creando un crescente imbarazzo che si tramuta in scandalo quando Togliatti abbandona definitivamente la famiglia. Nelle interviste alle amiche della Iotti traspare spesso il rimpianto per avere giudicato troppo duramente la vicenda e non avere compreso l’importanza della relazione tra il leader comunista e la forte e giovane militante. In realtà la grande personalità della Iotti è già evidente nelle battaglie che porta avanti con passione: il nuovo diritto di famiglia, l’emancipazione della donna, l’affermazione della potestà familiare, il riconoscimento dei figli “illegittimi”, l’abolizione della dote, la revisione del Concordato e, in tempi successivi, la lotta in favore del divorzio e dell’aborto. Tutti gli sforzi della statista sono in difesa non solo dei diritti delle donne ma anche della democrazia, che ritiene fragile, sempre in pericolo, a causa di reflussi populisti e reazionari. Il ritratto più fedele lo disegna il Presidente Sergio Mattarella che ne riconosce l’imparzialità ed evidenzia il rispetto verso le Istituzioni, la difesa della Costituzione dagli attacchi fascisti e la lotta per ottenere più spazio e rispetto per le donne all’interno del parlamento e nella società civile.
E proprio su quest’ultimo tema convergono molti dei pensieri degli intervistati: Michela Murgia sottolinea l’importanza dell’autodeterminazione, Livia Turco parla del tempo del lavoro e del ruolo all’interno della famiglia (le condizioni di vita delle donne lavoratrici rimangono disumane), Elly Schlein ricorda come grazie alla caparbietà e alla consapevolezza di Nilde Iotti oggi le donne hanno ottenuto la difesa dei loro diritti a livello nazionale ed europeo. Mentre i silenzi e le parole di Paola Cortellesi fanno riflettere sulla importanza di una politica al servizio del cittadino indipendentemente dalla posizione nell’arco parlamentare, Peter Marcias inserisce momenti più leggeri come gli sketch di Morandi, Proietti e Manfredi a favore del divorzio nella campagna referendaria del 1974 e il giudizio di Federico Fellini che all’indomani della elezione della Iotti alla presidenza della Camera (che manterrà per tre mandati consecutivi fino al 1992), parla di “zdora/reggitora” in dialetto emiliano, donna forte capace di ingentilire un universo prevalentemente maschilista come quello di Montecitorio. Momenti di commozione quando scorrono le immagini di repertorio dei funerali di Togliatti nel 1964, poi si ritorna a passeggiare dentro le stanze vuote della Camera dei Deputati alla ricerca di una atmosfera politica andata irrimediabilmente perduta. Le parole di Nilde Iotti rimangono comunque profetiche: possiamo sempre fare di più in tema di riforme e si deve sempre tenere la guardia alta contro nazionalismi e derive antidemocratiche. Nel rispetto del “tempo delle donne” la tromba di Fresu attacca dolcemente le note di Bella Ciao mentre Paola Cortellesi rilancia il testimone per una politica davvero progressista, che si preoccupi di una migliore organizzazione della democrazia e che sia coerente e solidale con i problemi della vita quotidiana.
(Fabio Fulfaro – sentieriselvaggi.it)
Nella serata di lunedì, invece, il programma dell’Arena Borghesi alla Molinella prevede la proiezione di Pam Springs, regia di Max Barbakow, brillante commedia sul tema dei loop temporali che ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 3 candidature a Satellite Awards, ha vinto un premio ai Critics Choice Award, ha vinto un premio ai Spirit Awards, 1 candidatura a Writers Guild Awards, 1 candidatura a ADG Awards, 4 candidature e vinto 3 Critics Choice Super