“L’assessore Gallonetto rilascia una nuova dichiarazione sul tema dei pavoni di Punta Marina, cercando di confondere nuovamente le carte e di nascondere sotto definizioni fumose la vera destinazione dei bellissimi animali, riferendosi a “voci sbagliate” che sarebbero circolate negli ultimi tempi.
Leggiamo sulla stampa le sue parole :”Nessun pavone dovrà o potrà essere ucciso o tenuto in gabbia, ma saranno affidati solo a scopo agricolo o ornamentale.” Ora, in attesa di avere delucidazioni sullo scopo agricolo di un qualsiasi animale, riportiamo semplicemente quanto stabilito nell’avviso pubblico di manifestazione d’interesse per la cattura e delocalizzazione dei pavoni di Punta Marina: alla voce “Requisiti di capacità tecnico-professionale” si legge “Aver svolto, negli ultimi 3 (tre) anni antecedenti la data di pubblicazione dell’avviso, attività di allevamento di pavoni a fini ornamentali e avicoli.”
Ancora, “il luogo di destinazione dovrà avere strutture in grado di contenere gli animali traslocati (voliere di adeguato volume, di altezza non inferiore a 1,60 cm), che oltre a impedire la fuga dei pavoni siano in grado di proteggerli dagli attacchi dei predatori.”
Nonostante l’assessore riferisca che il provvedimento non riguarderà tutti i pavoni, la stessa determina ha come scopo la “Cattura incruenta della maggior numero di individui possibile” e che “l’obiettivo è rimuovere dall’area urbana alcune decine di individui”; ora, visto che la determina stima la presenza dei pavoni in 30-40 esemplari, è evidente che la cattura riguarderebbe praticamente tutti i malcapitati pavoni.
Il nostro ineffabile assessore si dice preoccupato per la loro incolumità (lo stesso assessore che promette da giorni la fine della mattanza delle nutrie di parco Teodorico, con la Polizia Provinciale che continua a posizionare gabbie di cattura), e che l’” intento è quello di far sì che i pavoni vivano liberi nel luogo migliore per loro, che non è in mezzo alla strada ma dev’essere un luogo verde”. Con tutto l’imbarazzo possibile nel dover commentare nuovamente l’ovvio, ci risulta che al momento la pineta di Punta Marina possa definirsi luogo verde, e che i pavoni attraversino saltuariamente la strada ma non ci soggiornino come i bagnanti all’happy hour; cosa che, del resto, potrebbe avvenire anche una volta traslocati un numero imprecisato di sfortunati, a meno che non si intenda fornire un corso di educazione stradale ai rimanenti animali (i quali peraltro già dimostrano spesso più attenzione di parcheggiatori in doppia fila, guidatori di motociclette sui marciapiedi e pedoni distratti).
Che un allevamento, amatoriale o avicolo che sia, possa fornire più spazio verde ad animali di qualsiasi genere, e che non comprenda capannoni, gabbie o voliere (peraltro riportate in determina), può essere convinzione solo di chi ritiene che gli animali abbiano il diritto di essere a nostra disposizione, per carne, uova, ornamento o capriccio. Che poi alle stesse persone sarebbe affidato il compito di verificare il benessere degli animali traslocati farebbe ridere se non fosse tragico.
Inoltre, a meno che i privati interessati non vivano in eremi isolati, dovranno attivarsi per impedire che i pavoni volino in strada, senza contare che lo spazio a disposizione degli animali sarebbe infinitamente più limitato di ora, e che il rischio abbandono sarebbe comunque molto elevato, una volta stancatisi del “capriccio”.
La ricchezza del territorio di Punta Marina non si misurerà nella lotteria dei trasferimenti, non è lasciando in pineta qualche pavone per due foto ricordo che si celebrerà il rispetto degli animali: la comunità di Punta Marina è per la stragrande maggioranza a favore della permanenza dei pavoni in zona, e ci auguriamo che, leggendo attentamente la determina per la loro cattura (documento pubblico) si renda conto cosa si nasconde dietro certe promesse e rassicurazioni.
Caro assessore Gallonetto, siamo d’accordo con lei, troppe voci sbagliate in questa storia: le voci discordanti e fumose della nostra amministrazione e del suo assessorato.
Che si ammetta di avere agito per assecondare qualche lamentela, che si ritiri la determina e ci si attivi per una maggiore pulizia stradale e financo dei rimborsi se i danni causati dai pavoni venissero provati: questa sarebbe davvero una dimostrazione di interesse per gli animali e di rispetto per loro, e non la destinazione a privati, allevamenti e voliere.
Nel frattempo, ci risulta che siano state spedite oltre 700 mail in difesa dei pavoni con dichiarazione di boicottaggio turistico in caso vengano spostati; e il volantino “Io sto coi pavoni” ha iniziato ad apparire su automobili, esercizi e abitazioni private.”