Nell’ambito della rassegna Al Socjale, venerdì 19 aprile alle 21:00, al Teatro Socjale di Piangipane, andrà in scena lo spettacolo La tribù del calcio, tratto dal romanzo di Desmond Morris (Mondandori Electa S.p.a.), uno tra i primi trattati di sociologia calcistica. Adattamento teatrale di Gianfelice Facchetti con Gianfelice Facchetti, figlio dell’indimenticato Giacinto – che nel 2004, in occasione dei cento anni della FIFA, Pelè inserì nella lista dei 100 migliori giocatori di calcio del mondo – e la Banda del Fuorigioco. Lo spettacolo conclude il percorso intrapreso da Ravenna Teatro dal titolo Teatro e Sport.
“Perché continuiamo a gonfiar palloni? – si chiede Facchetti -. Cosa cerchiamo tra le traiettorie di una cosa che rotola e rimbalza? Un senso? Forse chiediamo troppo a una palla…Eppure, se nella storia dell’umanità non esiste cosa più seguita dalla specie umana di una finale dei Mondiali di calcio, qualcosa vorrà dire! Possiamo stupirci, ignorare o indignarci ma le cose stanno così… Io sono cresciuto con l’ossessione di toccare il pallone con le mani, per capire se valesse la pena credere al gioco oppure no. Ho fatto il portiere e stare in porta a volte vuol dire fermarsi a guardare gli altri perché i portieri sono due e se non tocca a te, altro spazio non c’è oltre a quello desolante della panchina. Dalla panchina ho preso appunti, ho studiato, ho provato a capire dove sono stato catapultato solo per aver toccato la palla con le mani! Ci ho messo trent’anni per trovare la risposta ed eccola: sono capitato in mezzo a una tribù. Che vi piaccia o no, è successo anche a voi: siete finiti in mezzo alla tribù del calcio. Eccola qua”.
La tribù del calcio racconta lo sport più popolare del mondo spiegando come l’uomo si sia trasformato da cacciatore a calciatore. Mescolando teorie e aneddoti, emerge un ritratto più umano di quello che le cronache rimandano e destinato a durare nel tempo. Noti i personaggi di cui parla Facchetti, che cita, tra gli altri, Alcides Chiggia, Pelè, Denis Bergamini. Spiega l’autore: “Con questo spettacolo ho cercato di mettere insieme tutti quelli che sono parte della tribù: chi lo gioca, chi lo racconta e chi lo vive dagli spalti”.
In scena, insieme a Gianfelice Facchetti, la “Banda del Fuorigioco”, tromba, trombone e banjo.