Elena ha 25 anni ed è un TSRM, ovvero un tecnico sanitario di radiologia medica presso l’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. Nella situazione attuale, Elena e i suoi colleghi si occupano di effettuare le radiografie e le tac del torace dei pazienti positivi al Coronavirus per diagnosticare e monitorare le eventuali polmoniti provocate dal virus, ma anche di effettuare le radiografie con apparecchiature portatili a chi si trova ricoverato in terapia intensiva o sub intensiva nei reparti Covid dell’ospedale. Come altri oss, barellerei, tecnici di laboratorio ed infermieri chi lavora in questi reparti si trova quotidianamente dall’inizio dell’emergenza Coronavirus esposto al virus e al conseguente rischio di trasmettere la malattia ad amici e familiari. Per questo la campagna vaccinale iniziata in Italia a partire dallo scorso 27 dicembre rappresenta per molti lavoratori della sanità un punto di svolta per poter tornare a svolgere la propria professione in sicurezza e con meno preoccupazioni.
“La paura del Covid ho iniziato a covarla a Febbraio, quando ancora non se ne sapeva molto e si supponeva tutto” afferma Elena in un post condiviso sui social poco dopo essersi sottoposta al vaccino.
“E poi tutto è diventato un crescendo di preoccupazione, lavoro, fatica, solitudine, stress. Ho visto coi miei occhi cosa può fare questo maledetto. E se si ammalano i miei? E se glielo porto io a casa dall’ospedale? Questa è stata, ed è tutt’ora, l’angoscia più grande.
Ma tra quei momenti di sconforto ho potuto apprezzare i film con mio padre, le cene insieme ai miei, il mio ragazzo che mi chiama almeno due volte al giorno, gli amici che si preoccupano per come io stia, il supporto tra colleghi, l’amore per il mio lavoro nonostante tutto. Sono grata per ciò che ho scoperto avere e faccio tesoro di quello che ho vissuto e sto vivendo… vedete, oggi mi viene più facile sorridere e sperare…” conclude Elena.
La strada per uscire dall’emergenza è ancora lunga, ma certamente il vaccino fa intravedere uno spiraglio di luce dopo un difficile periodo che ha in qualche modo colpito ognuno e messo alla prova ognuno di noi. A partire da oggi in Emilia-Romagna saranno 50mila a settimane le persone che riceveranno la vaccinazione.
Entro il 25 gennaio, in Emilia-Romagna arriveranno invece 220 scatole di vaccino Pfizer-BioNtech; all’interno di ogni confezione ci saranno fino a 1.170 dosi, per un totale di oltre 257.400. Saranno consegnate e distribuite alle Aziende Usl e alle Aziende ospedaliero-universitarie, da Piacenza a Rimini, per questa prima fase della campagna di vaccinazione rivolta al mondo della sanità e delle strutture residenziali per anziani e persone con disabilità.
Dopo il primo arrivo, mercoledì 30 dicembre, in altre quattro distinte giornate saranno completate tutte le consegne del mese di gennaio: lunedì 4, 11, 18 e 25 gennaio.
Gli arrivi delle confezioni di vaccino continueranno anche per il mese di febbraio, per consentire il completamento dei cicli che prevedono la somministrazione di due dosi a distanza di 18-23 giorni l’una dall’altra. E a marzo si partirà con la campagna vaccinale per tutto il resto della popolazione, con l’incremento del numero di vaccini settimanali e giornalieri fatti.