Si terrà a Lugo, dal 14 al 30 giugno, nell’ambito della rassegna “Sere d’Estate al Chiostro del Monte 2023” promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, nella suggestiva cornice del Chiostro del Monte in Corso Garibaldi n.11, la terza edizione de “La Storia siamo Noi – Festival”, cinque incontri serali che prenderanno in esame temi che, sotto l’aspetto temporale, vanno dal XVII al XX secolo. Tutti gli eventi avranno inizio alle 21.30.
Si parte mercoledì 14 giugno con “Note futuriste a Lugo e in Romagna”. Il movimento futurista in Romagna, e in particolare a Lugo, ha conosciuto una vivacità come in pochi altri luoghi d’Italia. Partendo dal “cenacolo” del compositore lughese Francesco Balilla Pratella e da quello di “Villa Giorgina” dell’imprenditore Giacomo Valli, Daniele Serafini si propone di delineare un percorso teso a mettere in luce la specificità del futurismo romagnolo, rappresentato anche nei suoi contatti e legami coi grandi nomi a livello nazionale e internazionale, da Filippo Tomaso Marinetti a Umberto Boccioni. Durante la serata verranno esposti alcuni elaborati a tema futurista realizzati durante il corso di cartapesta della Scuola Arti e Mestieri di Cotignola. Interventi musicali di Alessandro Guidi al pianoforte.
Giovedì 16 “Come nasce un romanzo storico”, ovvero “Fiordicotone”, un viaggio nella Lugo del 1945 attraverso gli occhi di chi torna dalla prigionia. Lo scrittore Paolo Casadio racconta e mostra come si viaggia nel tempo per costruire un romanzo storico, a quali fonti si attinge per sviluppare la ricerca e come indirizzarla, come la ricerca stessa possa influire sullo svolgimento della narrazione e modificarne l’elaborazione; come si raggiunge il necessario equilibrio amalgamando verità e invenzione letteraria, la congruenza dei dettagli; come i personaggi si collochino tra realtà e finzione. E come, alla fine, si racconti la Storia attraverso le storie personali. Interventi alla fisarmonica di Ivan Corbari, letture di Dario Bolotti.
Mercoledì 21 è la volta de “Dal gelso alla seta, la bachicoltura a Lugo e in Romagna”. La nostra città per diversi secoli ha visto svolgersi nel suo Pavaglione un florido commercio dei bachi da seta, ma di questa attività i lughesi, ad oggi, non sanno praticamente nulla. Paolo Gagliardi, partendo dagli studi che sta conducendo, prova a fare luce sull’argomento raccontando della storia della bachicoltura, dell’importanza del gelso nell’allevamento del baco, dei forti risvolti economici per la città, dell’importante ruolo delle donne, delle filande, e di molto, molto altro ancora. Andrea Magnani invece racconta degli importanti documenti legati alla seta custoditi presso l’Archivio Storico Comunale. Interventi musicali di Marta Celli all’arpa.
Venerdì 23 serata dal titolo “Poeti dialettali romagnoli del secondo Novecento”. Un insieme parziale, ma significativo, del panorama attuale della poesia dialettale romagnola. È d’obbligo ricordare che chi ha scelto di scrivere in dialetto (prima si trattava soltanto di una lingua orale) lo ha fatto perché così poteva esprimere concetti e sensazioni inesprimibili o difficilmente esprimibili in altro modo. Leggono loro componimenti poeti che l’attore e regista Ivano Marescotti avrebbe probabilmente definito provenienti dall’altra Romagna: Gianfranco Miro Gori, Lorenzo Scarponi, Marcella Gasperoni, Francesco Gobbi, Maurizio Cirioni, Anna Tomassini. Interventi alla chitarra barocca e alla tiorba di Davide Fabbri
La rassegna termina venerdì 30 giugno con “Fôla Fulânta”, adattamento e drammaturgia dal repertorio delle fiabe popolari a cura della Compagnia “La Compagine”, con Gianni e Paolo Parmiani. In un tempo come questo tempo, paralizzato da dolorosi e devastanti isolamenti, accade di incontrare un gruppo di attori. Questi, incredibilmente, occupano ancora con ostinazione la scena, ma si trovano a subire le conseguenze di una forzata immobilità, che impedisce ogni possibilità di azione e relazione, verbale e non verbale, non possono più “raccontare”. Giungono in soccorso dei nostri eroi le antiche fiabe popolari di Romagna che si affacciano leggere e libere dagli angoli più remoti del loro passato, per intrecciarsi poi in un divertente spettacolo tutto da vedere, da ascoltare e, se ne vale la pena, da tenere a mente per essere di nuovo, volendo e potendo, raccontato a tutti.
Durante la rassegna si potrà inoltre visitare presso i locali della Farmacia dell’Ospedale Vecchio (dalle 20.30 alle 23.30) la mostra d’arte “Serafino Babini – un futurista a Lugo”, a cura di Carmine Della Corte e Aldo Savini.
Alle iniziative, organizzate dall’associazione Storia e Memoria della Bassa Romagna, collaborano: la Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, la Biblioteca Trisi, l’Archivio Storico Comunale, le associazioni “Selvatica” di Cotignola e “Te ad chi sit e’ fiol?” di Cesena ed infine il Gruppo Teatrale “La Compagine” di San Lorenzo.
Il progetto gode del patrocinio e del contributo del Comune di Lugo; partner della rassegna sono il Consorzio “Energia & Habitat” e Elena Resta Comunicazione.