L’assessorato Infanzia, istruzione e giovani ha avviato un progetto di sperimentazione e ristrutturazione dello spazio esterno della scuola dell’infanzia comunale Felici Insieme, in chiave outdoor, attraverso il coinvolgimento di operatori, che, a vario titolo, hanno costituito un riferimento istituzionale importante nel processo di sperimentazione del gioco all’aria aperta, inteso come uno dei “Sette saperi necessari per l’educazione del futuro” (v. l’antro-poetica di E. Morin).
Il progetto pilota, che la scuola ha intitolato il “Gioco outdoor nel regno dei quattro elementi”, si inserisce in un percorso di riqualificazione ad ampio respiro, che coinvolgerà gradualmente le aree esterne delle scuole, nella consapevolezza che pensare in una visione eco-logica può aiutare ad uscire dalla crisi dell’emergenza sanitaria, per costruire insieme ai bambini/e e per i bambini/e, una nuova visione del mondo, orientata al rispetto della natura e al sentirsi parte di una terra e di un destino comune.
“La questione della cura delle aree esterne dei servizi da 0 a 6 anni – sostiene l’assessora all’Infanzia, istruzione e giovani Ouidad Bakkali – deve cambiare prospettiva e fare un passo avanti svincolandosi dalla sola questione della manutenzione. La vera chiave di svolta è quella di progettare in un ottica outdoor sperimentando soluzioni nuove”.
La maggiore attenzione dedicata alla natura e all’ambiente, al valore dell’educazione all’aria aperta, come luogo privilegiato per lo sviluppo infantile, rappresenta uno dei valori fondanti del Progetto pedagogico dei servizi dell’infanzia 0-6 anni del Comune di Ravenna, che ha caratterizzato, negli ultimi anni, la formazione delle insegnanti, orientato esperienze di ricerca-azione e sostenuto, nel contesto attuale della pandemia da Covid-19, la riorganizzazione dei servizi.
La proposta è quella di ripartire dall’educazione esperenziale in natura, in cui lo spazio esterno diventa atelier diffuso e mette al centro il corpo dei bambini/e e degli adulti.
Il corpo in natura è un corpo attivo, vivo, che sperimenta, prova, impara, percepisce, tocca, si relaziona, comunica incessantemente. E, oggi più che mai, c’è bisogno di ripartire da qui, da un’educazione che rimetta al centro il gioco corporeo e il rapporto vitale con la natura, anche per contrastare l’adultizzazione dei bambini/e e il precocismo che ruba loro l’infanzia.