Si è svolta dall’1 al 3 dicembre la prima Convention nazionale del progetto ITALIAE, dedicata alla community delle grandi Unioni di Comuni. Al suo interno si è tenuto il 2 dicembre un webinar sul tema della governance delle Unioni, ossia sul sistema di relazioni fra gli organi politici e apparato amministrativo di Unione e dei Comuni associati, che ha coinvolto le nove Unioni di Comuni cosiddette grandi (o mature) fra cui l’Unione della Romagna Faentina
La costruzione di un modello associativo, di un sistema di governance, è un processo da molti punti di vista delicato e sensibile alle variazioni degli equilibri per la quale il legislatore prevede requisiti minimi per la costituzione di unioni tra comuni, lasciando ampi spazi alle singole realtà associative.
Nel decidere il proprio sistema di governance, le unioni di comuni possono trovarsi di fronte a difficili ostacoli, ed è qui che l’esperienza maturata dalle “grandi” unioni può rivelarsi essenziale. Le unioni mature, per età e per numero di funzioni che assolvono, costituiscono un patrimonio di soluzioni per la questione della governance e rappresentano un modello che unioni di comuni più giovani possono adottare o a cui ispirarsi. La condivisione delle loro esperienze è in grado di aiutare altre realtà nell’affrontare le criticità ed è ispirazione per tutta la community delle unioni italiane.
L’Unione della Romana Faentina è stata la prima Unione a livello nazionale ad attivare una collaborazione organica con il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie (DARA) nell’ambito del progetto ITALIAE nel 2018 e svolge un ruolo attivo e propositivo nello sviluppo delle attività. “Essere considerati esperienza virtuosa a livello nazionale rende merito al lavoro di questi anni per costruire un’Unione dei Comuni della Romagna faentina che non fosse solo un’aggregazione amministrativa e territoriale.” – ha affermato il Presidente dell’Unione della Romagna Faentina, Massimo Isola, durante l’intervento all’interno della Convention – “È motivo di soddisfazione ma allo stesso tempo rappresenta una sfida. Dobbiamo proseguire convinti nel percorso intrapreso, affinarne i meccanismi organizzativi ed operativi ma soprattutto consolidare l’identità comune e il senso di appartenenza dei cittadini all’Unione, condizione indispensabile per essere pronti a gestire con uno strumento efficace di governance i cambiamenti dei nostri territori e delle nostre comunità”.