Vagliare tutte le possibili modalità alternative per riaprire in sicurezza i Centri estivi e garantire alle famiglie l’assistenza nel momento di ritorno al lavoro. E’ l’ipotesi su cui la Regione Emilia-Romagna sta lavorando ed è stato il tema centrale di un incontro che si è svolto ieri in videoconferenza tra la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, l’assessore alla Scuola, Paola Salomoni, Enti locali e province, rappresentanti dei gestori dei servizi, coordinamenti pedagogici territoriali e alcuni esperti.
E’ più di un’ipotesi quella su cui sta lavorando la Regione assieme a tutti gli attori coinvolti, per essere pronti e fornire un contributo propositivo e operativo alla discussione che si sta tenendo anche a livello nazionale, sulla graduale riapertura dei Centri estivi e con un occhio al futuro dei servizi educativi per l’infanzia, compresi i nidi.
La necessità è evidente: permettere la programmazione dei servizi non appena sarà consentita la parziale ripresa delle attività, garantendo tutte le condizioni per la massima tutela della salute dei bambini e delle famiglie, che saranno individuate dalle direttive sanitarie.
La Regione ha già promosso in questi giorni un giro di contatti sul tema specifico dei Centri estivi con i Comuni maggiori e alcune Unioni di Comuni per capire lo stato dell’arte circa i bandi comunali destinati ai gestori e quelli destinati alle iscrizioni delle famiglie.
I primi esiti di questo confronto sulle modalità alternative di svolgimento dei Centri estivi saranno presentate dal presidente, Stefano Bonaccini, già a partire dalla prossima seduta dell’Assemblea legislativa, martedì 28 aprile.
Quanto alle misure di sicurezza e di tutela sanitaria da adottare per consentire lo svolgimento delle attività, la Regione pensa innanzitutto ad una revisione complessiva dei parametri previsti dalla direttiva specifica, emanata nel 2018.
Con la riapertura dei servizi, si confermerebbe per il terzo anno consecutivo il “Progetto per la conciliazione tempi cura lavoro: sostegno alle famiglie per la frequenza di Centri estivi”, che prevede contributi alle famiglie per sostenere il costo delle rette e per i quali la Regione ha già stanziato 6 milioni di euro a favore dei Comuni.
Inoltre, la riapertura sperimentale dei Centri estivi potrebbe fornire indicazioni utili per quella dei servizi educativi per la fascia 0-6, a settembre.