L’Emilia-Romagna punta alla produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. L’obiettivo è la realizzazione di nuovi siti di produzione di energia, soprattutto nelle zone dove vi siano insediamenti produttivi energivori, come ceramiche, cementifici, cartiere, petrolchimici e sistema della logistica.
E proprio per questo la produzione dei nuovi impianti dovrà sviluppare una potenza tra 1 e 10 megawatt.
Già dalle prossime settimane, la Regione comincerà a sostenere gli investimenti delle imprese interessate: è stato infatti predisposto un primo finanziamento, a fondo perduto, di 19,5 milioni di euro, con risorse del PNRR stanziate dal Governo in seguito all’adesione di viale Aldo Moro, già lo scorso anno, alla manifestazione di interesse prevista da un apposito bando del ministero della Transizione ecologica.
La Giunta regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, ha avviato la procedura per approvare, entro il 31 gennaio 2023, un primo bando che andrà a selezionare progetti per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse, individuate dalla pianificazione urbanistica dei Comuni, unitamente a uno schema di Accordo da sottoscrivere col ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica (Mase).

LA RICERCA

In Emilia-Romagna avanza anche la ricerca per migliorare la conoscenza delle tecnologie legate all’idrogeno, sviluppando una rete per testare diverse tecnologie e strategie operative, per valutarne la sostenibilità economica ed ambientale, fornendo servizi di ricerca e sviluppo ed ingegneria, necessari alla customizzazione che caratterizzerà le diverse applicazioni, offrendo supporto su larga scala nella convalida dei prodotti.
In questa direzione sono già due i poli di ricerca e innovazione che si stanno sviluppando a livello regionale. Un polo a Modena, in collaborazione tra Comune, Università di Modena e Reggio Emilia, Hera e Snam, dedicato interamente alle fuel cells e all’idrogeno.
L’altro, è un laboratorio congiunto di ricerca dedicato alle nuove tecnologie per la decarbonizzazione e la transizione energetica a Ravenna in collaborazione tra Università di Bologna ed Eni.
In questi luoghi, dove si sviluppano sinergie tra le competenze presenti nella ricerca e quelle del tessuto industriale regionale, si affrontano aspetti peculiari, come quelli relativi alla sicurezza nell’utilizzo della tecnologia e al miglioramento della percezione della stessa da parte della popolazione.