La proposta: “Organizzare all’ospedale di Ravenna un trauma team che intervenga nei casi più critici”

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Creare all’ospedale di Ravenna un trauma team che possa intervenire nei casi di maggiore gravità oggigiorno normalmente dirottati al trauma center dell’ospedale Bufalini di Cesena. Lista per Ravenna, con il supporto di Forza Italia e Lega torna a proporre un potenziamento del Santa Maria delle Croci dopo che lo scorso anno l’Ausl Romagna, e conseguentemente il consiglio comunale, avevano bocciato la proposta di organizzare in città un secondo trauma center romagnolo, poiché ritenuto un inutile doppione di quello già operativo al Bufalini.

 

LA PROPOSTA:
“In Italia, il trauma grave o politrauma, dovuto ad incidenti stradali, cadute rovinose, ustioni, ferite da armi da fuoco, collisioni con apparecchiature, ecc., rappresenta la terza causa di morte, quella maggiore per i giovani. Il Distretto aziendale USL del territorio ravennate è afflitto da un’alta incidentalità, statisticamente la maggiore sul territorio romagnolo. Fonti cospicue di infortuni e sinistri ne sono, da un lato, i rilevanti insediamenti industriali (chimici, metalmeccanici, ecc.) e portuali, dall’altro, una viabilità primaria inadeguata.
Il primo picco di mortalità, nei casi di traumi incidentali, avviene dopo alcuni secondi o pochi minuti dal fatto, quando le lesioni non sono compatibili con la vita. Il secondo avviene in un periodo che può andare da pochi minuti ad alcune ore, avendo la persona subìto danni potenzialmente letali, come lesioni emorragiche o neurologiche, ma controllabili con un trattamento tempestivo, oltreché appropriato ed efficace. In questi casi, l’urgenza degli interventi svolge quindi un ruolo fondamentale non solo di salva vita, ma di riduzione delle complicanze che possono produrre invalidità o disabilità.
Per i traumi minori – come previsto dalla DGR 1267/2002 – ogni ospedale Spoke appartenente alla Rete Trauma deve formalizzare istruzioni operative (già esistenti nella pratica) avvalendosi di un team multidisciplinare in grado di affrontare problemi clinici di non elevata complessità, sulla base di un approccio esaustivo che, per compiersi sul piano operativo, deve portare all’integrazione di tutte varie funzioni assistenziali previste: Emergenza-Urgenza, Anestesia, Chirurgia Generale, Radiologia e, chiaramente, Ortopedia (oltre che i dirigenti reperibili della Patologia Clinica e del Servizio Trasfusionale).
Per i traumi di elevata complessità, si evidenzia invece la necessità di concentrazione presso il Trauma Center di riferimento, nella logica di volumi-esiti (per cui ad elevata concentrazione corrisponde minore mortalità), oltre che per la presenza presso l’Hub di specialità rare e complesse quali la Neurochirurgia e la Chirurgia maxillo-facciale.
Il medico di accoglienza dei politraumi deve comunque svolgere i seguenti compiti:
richieste di esami;
valutazione complessiva del paziente;
comunicazione con i colleghi;
gestione dei familiari;
contatti col Trauma Center regionale.
Questa serie di incombenze comportano la ricerca del contatto con una pluralità di specialisti e l’esposizione a ciascuno del caso clinico e delle necessità urgenti del paziente.
Secondo le linee guida delle principali associazioni sanitarie internazionali del settore (“Advanced Trauma Life Support”, “Academy of Emergency Medicine”, ecc.), la gestione dei politraumi prevede, ai fini di un corretto e più rapido trattamento del paziente, che venga preso in carico da un Trauma Team, gruppo multidisciplinare composto da figure professionali delle seguenti specialità, tutte presenti nell’ospedale civile di Ravenna:
medicina d’urgenza;
terapia intensiva;
chirurgia;
pediatria e ostetricia, se del caso;
ortopedia;
infermieristica;
al bisogno, altre eventuali professionalità di supporto medico (otorino, chirurgia vascolare, urologia, oculistica, neurologia) e non medico (OS, Coordinamento barellieri).
Obiettivi primari sono di rianimare e stabilizzare rapidamente il paziente, fissare le priorità, determinare la natura e l’entità delle lesioni, preparare il paziente per il trasporto al Trauma Center regionale che gli presterà le cure definitive.
Secondo le linee guida di cui sopra, il Trauma Team è dotato di linee organizzative, in cui siano predefiniti i ruoli seguenti, supportati dalle corrispondenti figure infermieristiche:
Team Leader;
Team Leader di supporto;
Medico delle vie aeree;
Medico delle procedure (escluse quelle delle suddette vie aeree);
Medico della valutazione tecnica.
A seguito di un’unica convocazione, è richiesta la presenza di tutti i membri del team al Pronto Soccorso già nella fase dell’accoglienza e poi in quella della rianimazione del paziente, ciascuno chiamato a svolgere la serie di compiti chiave di cui è responsabile. Il Team Leader garantisce in ogni momento una buona interrelazione di squadra e i contatti col Trauma Center regionale.
Il Trauma Team facilita il passaggio delle consegne ad ognuno degli specialisti, sveltisce e ottimizza inoltre, dialogando sinergicamente col Trauma Center di riferimento a cui il paziente politraumatico dovrà essere trasferito, può afferire, se necessita, la sua successiva presa in carico per le cure definitive;
Ritenuto a riguardo che sia utile, per quanto premesso, avanzare al direttore generale dell’AUSL Romagna, attraverso il Sindaco di Ravenna, anche nella sua veste di presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria dell’AUSL stessa, la richiesta di verificare l’opportunità di formalizzare, attraverso specifiche “istruzioni organizzative”, le procedure tramite cui il Trauma Team, attivo presso l’Ospedale civile di Ravenna, assume in carico, avvalendosi delle risorse umane e tecnologiche interne, la gestione primaria dei pazienti colpiti da un trauma minore , che, ad una disamina più approfondita presso il proprio Pronto Soccorso, si rivela un trauma maggiore”.