Servono risposte straordinarie, adesso, realizzando opere strategiche subito, mentre programmiamo gli interventi da completare nel medio periodo. Ci sono risposte da dare adesso alle persone e alle comunità colpite, costrette a vivere in una costante emergenza, e a tutti i territori, consapevoli che i cambiamenti climatici ci mettono tutti a rischio e di fronte a sfide inedite. Al Governo, dunque, chiediamo procedure straordinarie e immediate: se è stato fatto per ricostruire il Ponte Morandi a Genova, perché non lo si può replicare in Emilia-Romagna? Qui stiamo realizzando centinaia di cantieri come Regione con l’Agenzia regionale di Protezione civile, insieme ai Comuni, spesso piccoli, ma senza strumenti straordinari è come fronteggiare eventi estremi sempre più frequenti con le mani e i badili: si può continuare così? Si può anche solo pensare di fronteggiare sfide eccezionali con strumenti ordinari?”.
La presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, chiede una svolta decisa nelle opere di messa in sicurezza del territorio durante un incontro con il Commissario di Governo alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, e con i Ministeri dell’Ambiente, Infrastrutture e Trasporti, Economia e Finanze, svoltosi questa mattina. Perché dopo il passaggio del ciclone Boris e i nuovi drammatici eventi in Romagna dei giorni scorsi, servono risposte immediate e procedure efficaci. E’ quanto ribadito dalla presidente, insieme al sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, affiancati dai tecnici regionali, che stanno già individuando le opere straordinarie che andranno realizzate subito per ciascun bacino: interventi che la Regione propone vengano finanziati immediatamente su progettazione e cantierizzazione.
La proposta è stata recepita dal Commissario Figliuolo. La struttura commissariale si è inoltre impegnata a rivedere l’ordinanza del PNRR alla luce degli eventi della scorsa settimana, che verrà comunque approvata in tempi rapidi: contiene l’elenco delle opere da realizzare entro il 30 giugno 2026, da affiancare agli interventi urgenti e a quelli necessari alla messa in sicurezza dei territori, attesi da sindaci e comunità locali.
La Regione in pochi giorni invierà alla Struttura commissariale l’elenco delle prime opere straordinarie dei Piani speciali da anticipare rispetto ai tempi previsti: alcune di ambito idraulico e altre relative a ponti che ormai rappresentano situazioni insostenibili rispetto al deflusso regolare delle acque.
La presidente Priolo ha anche chiesto che vengano approvati al più presto i Piani speciali per la Ricostruzione, che prevedono opere per 4,5 miliardi di euro necessarie alla sicurezza idrogeologica dell’Emilia-Romagna, oltre a 1,9 miliardi sulle infrastrutture, da realizzare nel medio-lungo periodo, a partire dalle casse di espansione e laminazione. Il Commissario Figliuolo ha garantito che, ricevuti i pareri necessari, procederà al via libera al documento, che dovrà poi essere finanziato dal Governo.
Un’ultima verifica è stata chiesta dalla Regione sui soggetti attuatori esterni: anche in questo caso è necessaria una accelerazione da parte loro nella progettazione e realizzazione degli interventi programmati, oltre all’individuazione di grandi operatori che possano accrescere ulteriormente la capacità di attuazione dei cantieri.