In una recente dichiarazione, il Ministro per l’istruzione Patrizio Bianchi ha evidenziato come gli enti locali, Comuni e Province, siano responsabile per l’installazione dei sistemi di sanificazione dell’aria all’interno degli istituti scolastici.
In precedenza, e più precisamente con il Decreto Sostegni Bis di alcuni mesi fa, il Governo ha stanziato 350 Milioni di euro per l’acquisto di attrezzature (tra i quali i sistemi di purificazione dell’aria) per garantire lo svolgimento in presenza dell’anno scolastico 2021-2022.
Diversi Comuni italiani si sono adoperati per procedere all’installazione dei sistemi di Sanificazione. Tra questi il Comune di Forlì che ha acquistato poco meno di 900 sanificatori collocati in 590 ambienti per lo più scolastici.
É bene ricordare che tali sistemi non sono utili solo in epoca di pandemia, ma rappresentano uno strumento per contenere, e secondo alcuni studi addirittura azzerare, il contagio anche da virus influenzali e batteri negli ambienti in cui vengono collocati.
Anche il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, su stimolo del consigliere regionale Marco Mastacchi del gruppo Rete Civica-Progetto Emilia-Romagna, si è recentemente dichiarato d’accordo per la sanificazione dell’aria nelle scuole e nei mezzi pubblici.
Il trasporto pubblico e scolastico è un tema molto caldo soprattutto in queste settimane dopo la ripresa delle lezioni e si pone con sempre più prepotenza la questione della probabilità di contagio sugli autobus. Anche in questo caso, la tecnologia viene in aiuto. Le lampade a raggi ultravioletti sono in grado di purificare l’aria, in funzione del contenimento del Covid-19.
Il vicino Comune di Rimini sta adottando la medesima soluzione.
É da marzo 2020, ovvero da inizio pandemia che chiediamo al sindaco de Pascale di adoperarsi per attrezzare le scuole. E alla nostra richiesta, oggi, aggiungiamo i mezzi di trasporto pubblico e scolastico.
In questi 2 anni abbiamo, tuttavia ottenuto sempre risposte negative a queste nostre proposte.
Oggi, in virtù degli stimoli provenienti anche dal Ministro e dal Presidente della Regione Emilia-Romagna, collega di partito di de Pascale, rinnoviamo la richiesta e ci auguriamo che il nostro Comune si adoperi quanto prima.
Se è vero che il Governo Draghi, sostenuto con convinzione dal sindaco de Pascale e dal di lui partito, si dichiara convinto di voler garantire la didattica in presenza, allora l’amministrazione comunale deve tramutare le chiacchiere in fatti e procedere con lo stanziamento delle risorse economiche necessarie nonché con l’installazione dei dispositivi.