“Il Porto di Ravenna è uno dei pochissimi assets, se non l’unico, che non è stato travolto dalla crisi economica degli anni scorsi. E’ indubbio che le attività economiche portuali siano uno dei volani della nostra economia cittadina e non solo e, proprio per questo, vanno tutelate e salvaguardate. E con esse i lavoratori.
Oggi, la crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria Covid-19, rischia di trascinare con se anche le attività portuali, i concessionari demaniali e, conseguentemente, l’intero indotto.
In assenza di provvedimenti da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, abbiamo scritto al Presidente dell’Ente Daniele Rossi, affinché adotti, nel più breve tempo possibile, un piano di sostegno economico a favore dei dipendenti, degli operatori portuali e dei titolari di concessioni demaniali.
Il punto che riteniamo essere nevralgico, è quello della sospensione dei pagamenti dei canoni demaniali da parte dei titolari delle relative concessioni, in linea con quanto previsto dal decreto “Cura Italia”, per imprese portuali, di logistica portuale e per imprese che hanno in concessione aree e banchine portuali.
Analogamente, riteniamo fondamentale, sospendere il pagamento del canone demaniale per i titolari di concessione esercenti attività di ristorazione, commerciali, turistiche e bar.
Questi provvedimenti sono indispensabili per non appesantire le condizioni economiche e finanziarie dei suddetti soggetti, data la riduzione dell’attività ed in alcuni casi addirittura la sospensione a causa dell’emergenza sanitaria in atto.
Nel caso delle concessioni demaniali per le piccole attività di ristorazione, commercio, turismo e bar è altresì, opportuno prevedere la riduzione del canone annuale, laddove possibile, a fronte della inevitabile e consistente riduzione del fatturato.
I canoni demaniale attualmente risultano avere importi esosi, tanto che alcune attività dei nostri lidi non essendo più in grado di sostenere tali costi, hanno interrotto definitivamente la propria attività. Mentre altre arrancano.
Infine, data la criticità derivante dalla crisi economica e dalla forte preoccupazione per la ripresa nel breve periodo, proponiamo di sospendere per 1 anno tutti i procedimenti di recupero crediti già avviati (con esclusione di quelli derivanti da sentenze favorevoli già emesse e dei provvedimenti in corso a rischio di prescrizione).
E’ con spirito costruttivo e di collaborazione che abbiamo trasmesso queste nostre richieste al Presidente Daniele Rossi, auspicando che trovino una ampia e rapida condivisione.”