Un NO secco ed inesorabile quello che esprimiamo nei confronti dello spegnimento dell’illuminazione pubblica durante le ore della notte, deciso dalla Giunta de Pascale.
Una misura che rischia di avere pesanti ripercussioni sulle già fragili condizioni della sicurezza urbana e di quella stradale nel nostro territorio.
Un NO che esprimiamo forti del fatto che non si tratta di una decisione inevitabile, come la Giunta invece vuol far credere.
Infatti, i costi per il mantenimento dei lampioni accesi, sebbene maggiorati dai ben noti rincari, troverebbero copertura nella riduzione dei tanti costi inutili che il Comune sostiene, oppure attraverso la vendita di azioni Hera, o ancora con l’alienazione degli immobili comunali ritenuti non strategici e non utilizzati.
Un obiettivo percorribile e facilmente ottenibile dal momento che si tratta di coprire poco più di 230.000 euro per il 2022 e circa 1.100.000 euro per il 2023.
È chiaro come lo spegnimento dei lampioni nelle ore notturne esponga cittadini e attività economiche a gravi rischi.
Eppure l’amministrazione de Pascale sembra preferire la strada del risparmio ai danni dei propri cittadini, per continuare ad avere risorse economiche da destinare alle ben note clientele.
Poiché rimane indispensabile per il Comune di Ravenna proteggere il proprio territorio garantendo la massima sicurezza possibile, abbiamo presentato un atto che verrà sottoposto al voto del Consiglio comunale nelle prossime settimane e con il quale chiediamo alla Giunta di tornare sui propri passi, nella misura sopra descritta.
Una rete di illuminazione pubblica efficiente è essenziale per la strade e le piazze, per la sicurezza stradale e infine per la valorizzazione monumentale e paesaggistica. La luce è un insostituibile elemento di decoro urbano, ma soprattutto un presidio di sicurezza e di legalità irrinunciabile.