Il logo vincitore? Banale. VIVA DANTE, il pay-off. Le celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta considerato il padre della lingua italiana, verranno celebrate a Ravenna sotto un logo che riposta una scritta che più insulsa non si può.
L’ennesima dimostrazione, di cui francamente non sentivamo il bisogno, dell’inettitudine della dirigenza e dell’assessorato alla cultura.
Gli altri 2 loghi scelti dalla giuria nominata dal Comune di Ravenna?
Uno più banale dell’altro: LET’S DANTE e RAVENNA CITTÀ DEL PARADISO
Ricordate la Corrida di Corrado-Dilettanti allo sbaraglio?
Ecco, le modalità della scelta del logo dantesco e del naming per le celebrazioni del VII Centenario della morte di Dante Alighieri del Comune di Ravenna, ricalcano quelle della celebre trasmissione.
Un’orda di avventori che si sono ritrovati ieri sera al Teatro Rasi e che, sotto la direzione dell’Assessore Signorino novella “Maestro Pregadio”, hanno decretato il logo vincitore. Forse a suon di applausi e di sbatocchiamento di coperchi di pentole, così come nella migliore tradizione della Corrida.
Con la scusa della “partecipazione popolare” la dirigenza e l’assessorato alla cultura continuano a sviare la responsabilità delle scelte che sono chiamati a fare, e per le quali sono ben pagati, scaricandola sul pubblico.
Ma é evidente che questo non é un modello applicabile sempre e comunque e che in talune occasioni di particolare rilevanza, come quella delle celebrazioni dantesche, sarebbe più opportuno un intervento tecnico e di qualità.
Parola che é palesemente sconosciuta ai componenti della Giunta di Michele de Pascale, che nell’esercitare le proprie deleghe perpetrano scelte scellerate e totalmente contrarie agli interessi dei cittadini.
Il risultato: il primo passo dell’organizzazione delle celebrazioni dantesche Ravennati é stato un passo falso.
Ci si dovrà tristemente ridurre a sperare che Firenze e Verona, le altre città coinvolte nei festeggiamenti, facciano di peggio?